Federalismo fiscale: “Una riforma nel paese e con il paese”
Lettera aperta del Segretario Confederale UIL Guglielmo Loy ai presidenti dei gruppi parlamentari del Senato
Con lettere, a firma del Segretario Confederale UIL Guglielmo Loy, ai Presidenti dei Gruppi Parlamentari del Senato, in concomitanza con il dibattito in aula sull’attuazione del federalismo fiscale, la UIL auspica, che su questa riforma, si apra un dialogo e un confronto a 360 gradi, «nel Paese e con il Paese», con il coinvolgimento delle forze sociali, a partire dai «numeri» che questa riforma comporta, perché non dobbiamo dimenticare che in Italia l’85% dei contribuenti Irpef sono lavoratori dipendenti e pensionati.
Da una analisi della UIL, condotta, sui dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, risulta che il 91% dell’imponibile fiscale è prodotto dal lavoro dipendente e dalle pensioni. Infatti su 716 Miliardi di euro di imponibile fiscale, 651 Miliardi provengono da coloro che vivono con redditi fissi.
Occorre quindi un confronto nel merito - si legge nelle lettere - con tutti gli approfondimenti necessari, per esprimere un giudizio ed una valutazione sul Disegno di Legge e, soprattutto, sui successivi Decreti Legislativi. Il provvedimento contiene, infatti, solo i principi e, per dare un giudizio definitivo, occorrerebbe, invece, che si stabiliscano quali sono le imposte da devolvere ai vari livelli istituzionali ed, al tempo stesso, che vengano definite le cifre.
Per questi motivi auspichiamo che la costituenda Commissione Parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, che dovrà esprimere i pareri sui Decreti Legislativi attuativi, possa essere integrata da rappresentanti designati dalle organizzazioni sociali, sul modello della «Convenzione» che ha definito il nuovo trattato Europeo.
Il federalismo fiscale va costruito con saggezza, perché è una riforma che riguarda la vita concreta delle persone: non si dovrebbe procedere per «pezzi», ma strutturarlo insieme ad altre riforme Istituzionali e Costituzionali, stabilendo prima «chi fa che cosa», tra Stato ed Autonomie, per poi assegnare le risorse. L’attuazione del Federalismo Fiscale potrà e dovrà essere, comunque, l’occasione per un armonico e complessivo riassetto istituzionale dello Stato.
Ad avviso della UIL il Disegno di Legge Delega per l’attuazione dell’art. 119 della Costituzione si dovrà intersecare, inoltre, con altri percorsi legislativi riguardanti, in particolare, l’attuazione del Titolo V e, più in generale, riforme che riguardano la funzione ed il ruolo di Regioni ed Enti Locali: dal Codice delle Autonomie, alla Riforma delle Conferenze, fino al completamento del disegno costituzionale con il superamento del sistema del «Bicameralismo perfetto» attraverso l’istituzione del «Senato delle Autonomie».
Deve e può, quindi, questo processo essere l’occasione per definire le funzioni che le singole Amministrazioni saranno chiamate a svolgere sino ad arrivare, con coraggio, a rivedere il ruolo, la funzione, il costo, l’utilità di alcune di esse a partire dalle Province e dalle Comunità Montane.