29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Crisi Medio Oriente

«Perchè è sbagliato sostenere piombo fuso»

Lo scrive Roberto Della Seta, senatore del Pd, in un intervento oggi sull'Unità

«Ero e resto amico di Israele, filo- israeliano, ma non parteciperò alla maratona oratoria a sostegno di 'Piombo fuso' organizzata davanti a Montecitorio per stasera dall'Associazione parlamentare di amicizia Italia- Israele, che ritengo sbagliata». Lo scrive Roberto Della Seta, senatore del Pd, in un intervento oggi sull'Unità.

«Nel maggio scorso ho aderito all'Associazione parlamentare di amicizia Italia-Israele perché sento verso lo Stato d'Israele un forte legame di vicinanza - scrive Della Seta - L'ho fatto perché ritengo importante testimoniare anche politicamente tale legame: sostenendo il diritto di Israele all'autodifesa contro gli attacchi missilistici che da anni subisce ad opera di Hamas, contrastando i tanti pregiudizi anti-israeliani, talvolta apertamente anti-ebraici, presenti in settori non irrilevanti dell'opinione pubblica italiana e anche in mondi a me vicini come quelli della sinistra e del pacifismo.

Qualche giorno fa ho ricevuto una email dai coordinatori dell'Associazione, che invitavano deputati e senatori a partecipare ad una 'maratona oratoria' di sostegno al governo di Gerusalemme e all'azione militare in corso a Gaza, in programma oggi a Piazza Montecitorio. Né io né altri parlamentari che fanno parte dell«Associazione Italia-Israele eravamo stati consultati sull'eventualità di promuovere questa iniziativa, e per quanto mi riguarda me ne dissocio radicalmente. Infatti non approvo, anzi considero politicamente sbagliata e moralmente inaccettabile, la condotta scelta dal governo di Gerusalemme per l'operazione cosiddetta 'Piombo fuso', che com'era inevitabile date le sue caratteristiche sta mietendo centinaia di vittime innocenti tra la popolazione civile di Gaza.

Nessun obiettivo, per quanto buono e giusto, come quello di Israele di difendere la sicurezza dei propri cittadini minacciati da Hamas, può resistere nella sua legittimità alla scelta di strumenti del tutto illegittimi per raggiungerlo: perché anche gli strumenti sono fatti, sono «fini», e il rapporto di uno a cento, forse da qui a qualche giorno di uno a mille, tra le vittime civili dei missili di Hamas e quelle dei bombardamenti di Tsahal, è un fatto oggettivamente ripugnante, e qualifica «Piombo fuso» come una rappresaglia che reca molti tratti del crimine di guerra».