19 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Crisi Medio Oriente

La Russa: «Sotto i razzi faremmo tutti come Israele»

Intervista al Giornale del ministro della Difesa

L'Italia è pronta a un eventuale invio di uomini nella Striscia di Gaza qualora l'Onu decidesse di intervenire in Medio Oriente con una forza internazionale di interposizione?
«Sono decisioni che appartengono ai governi. Posso dire che dal punto di vista tecnico e militare non ci sono problemi, i nostri soldati hanno apprezzamento ovunque. Dal punto di vista politico, non spetta a me prendere decisioni di questo tipo, ma non mi sembra che in questo momento ci siano segnali, ipotesi di invio di truppe internazionali, almeno nel contesto attuale di non cessate il fuoco».

È questo il momento della diplomazia e basta?
«Un intervento prima del cessate il fuoco è una decisione che non spetta al ministro della Difesa ma agli organismi internazionali. Il ministero in questo caso è un semplice esecutore. I nostri uomini sono in grado di fare qualunque cosa. È un problema di opportunità e di scelta».

Come valuta la reazione italiana al conflitto? Ci sono molte critiche al governo per una posizione giudicata troppo fiioisraeliana e manifestazioni in cui si bruciano bandiere di Israele.
«Mi sembra grave che alcune formazioni politiche di sinistra partecipino a manifestazioni contro Israele che hanno portato a bruciare vessilli. E' una pratica che ho sempre condannato. Anche quando l'Unione Sovietica invadeva l'Ungheria non ricordo bandiere russe bruciate da noi ragazzi che avevamo diritto di manifestare per la libertà di quei popoli. Questa manifestazione di antiamericanismo e antisraelismo è un'offesa anche agli italiani, per un accostamento di quei simboli alla bandiera italiana».

Allegato
Intervista al Giornale del ministro della Difesa