25 aprile 2024
Aggiornato 06:00
«La minoranza metta un freno alla demagogia e la smetta di eludere confronto»

«Liberazione, il Prc la vuole rilanciare»

Lo dichiara Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc: «La segreteria di Rifondazione è impegnata da mesi in una difficile operazione di salvataggio e di rilancio di Liberazione»

La segreteria di Rifondazione è impegnata da mesi in una difficile operazione di salvataggio e di rilancio di Liberazione. A tal fine, nonostante il calo delle vendite e una linea editoriale non condivisa, Rifondazione ha già stanziato per quest'anno una cifra enorme, di oltre tre milioni di euro. Questo però non basta e per salvare Liberazione: è necessario che il bilancio del prossimo anno sia in pareggio, perché Rifondazione Comunista non ha i soldi per continuare a coprire il deficit di Liberazione. Per questo oggi abbiamo bocciato il Piano presentato dal CdA della Mrc, in quanto non corrisponde al mandato dato dalla Direzione.

In queste settimane, un editore ha anche manifestato al sottoscritto l'intenzione di fare una offerta per acquistare Liberazione, segnalando la propria disponibilità a mantenere gli attuali livelli occupazionali, ad operare per il rilancio della testata e a mantenere Liberazione come giornale del Partito della Rifondazione Comunista. Visto che queste condizioni sarebbero assai vantaggiose, sia per i giornalisti di Liberazione che per il Prc, ho chiesto alla Direzione di avere un mandato a verificare questa disponibilità, che - per poter essere presa in considerazione - deve essere manifestata concretamente e dettagliatamente.

Dopo di che, sarà la direzione nazionale del Prc, e cioè il proprietario di Liberazione, a decidere cosa fare. In questo contesto, non ho inteso fare il nome dell'Editore che mi ha manifestato il suo interesse perché lo avrei ritenuto poco serio, in una condizione in cui una proposta definitiva ancora non c'è. La riservatezza a cui mi sento moralmente obbligato per evitare di ostacolare in alcun modo la possibile definizione di una proposta di acquisto riguarda ovviamente me e non l'editore in questione, che è ovviamente libero di manifestare pubblicamente il suo interesse.

Che di fronte a questa attenzione, nel tentativo di salvare e rilanciare Liberazione alle migliori condizioni per il Prc e per i lavoratori di Liberazione, si risponda con accuse del tipo quello che ho sentito oggi, e cioè «di voler chiudere Liberazione», mi pare un esempio di inaccettabile demagogia, in cui ogni occasione è buona per sollevare polveroni, creare disinformazione, alludere a dietrologie insensate. Del resto, come si sa, «la calunnia è un venticello».

Mi dispiace anche che una parte del gruppo dirigente della minoranza del Prc sempre, da dopo il Congresso ad oggi, scelga regolarmente di eludere il confronto politico e abbia assunto un profilo scandalistico e denigratorio che produce solo danni e discredito, per il partito e per tutta la sinistra.

Proprio perché la maggioranza di Rifondazione Comunista vuole salvare e rilanciare Liberazione sarebbe utile che la minoranza la smettesse di usare strumentalmente la vicenda del giornale, facendone oggetto di scontro politico a scapito di Rifondazione, di Liberazione e dei giornalisti che vi lavorano.