28 agosto 2025
Aggiornato 03:30
Giornale Liberazione

«Liberazione, il calo delle vendite c'è, inaccettabile gestione Sansonetti»

Dichiarazione di Claudio Grassi, Segreteria nazionale Prc e responsabile Organizzazione

Grassi, Prc: «Liberazione», Il calo delle vendite c'è: Inaccettabili i risultati della gestione Sansonetti, inaccettabili le sue interviste. Disastroso il bilancio economico ed editoriale del giornale del partito.
Su Liberazione di ieri è stato riportato con grande enfasi, addirittura in prima pagina, un articolo di Sergio Bellucci, presidente del cda della Mcr, società che edita il quotidiano del partito Liberazione. Nel suo articolo Bellucci fornisce dei dati relativi a «Liberazione» (e il giornale titola l'articolo dicendo ai lettori che quelli sarebbero i dati «ufficiali«) sostenendo che «non c'è nessun calo di vendite nel 2008».

Come è noto arrampicarsi sugli specchi è difficile, ma, in questo caso è impossibile. Il disastro economico e editoriale del nostro giornale è inappellabile. I dati si possono rivoltare come si vogliono, ma stanno agli atti. I bilanci della Mrc sono consultabili e ci danno questi numeri. Partendo dal 2005 e arrivando fino ad oggi (visto che l'attuale direzione di Piero Sansonetti inizia nell'ottobre del 2004), le perdite sono queste: nel 2005, 1.756.000 euro; nel 2006, 1.991.000; nel 2007, 2030.000; nel 2008, 3.300.000, più 500.000 per aumentare il capitale sociale. Il partito ha quindi dato al giornale, nei quattro anni di direzione Sansonetti, 9.576.000 euro. Circa venti miliardi di vecchie lire.

Per quanto riguarda le vendite il dato è altrettanto chiaro. Facendo riferimento allo stesso periodo, quindi allo stesso direttore, passiamo da 9638 copie (gennaio 2005) a 5380 (dicembre 2008) con un calo, sempre in quattro anni, di ben 4258 copie, pari al 44,18% delle stesse. D'altra parte, anche se Bellucci non ne parla e di ciò mai sono stati informati i lettori del giornale, qualche cosa deve essere successo anche nel Consiglio di Amministrazione che lui presiede, visto che dal marzo 2008 ad oggi si sono dimessi quattro consiglieri su nove, tra i quali anche l'amministratore delegato Presciutti e l'amministratore precedente Belisario.

Che di fronte a questi risultati non si abbia nemmeno la modestia di riconoscere il proprio fallimento, ma, anzi, si continui a gettare discredito sul partito, trattandolo in modo sprezzante - come è avvenuto recentemente in diverse interviste, da parte di Sansonetti - è semplicemente inaccettabile.