«Giusti rilievi Anm, sbagliato limitare intercettazioni bisogna evitarne abuso»
Lo dichiara il capogruppo del Pd nella II commissione di Montecitorio, Donatella Ferranti
«Condividiamo i rilievi critici esposti in maniera oggettiva e costruttiva dall'Associazione nazionale magistrati nel corso dell' audizione in commissione Giustizia sul Ddl intercettazioni». Lo dichiara il capogruppo del Pd nella II commissione di Montecitorio, Donatella Ferranti che aggiunge: » ridurre l'ambito operativo delle intercettazioni ai soli solo reati con condanne superiori ai 10 anni vuol dire ostacolare l'accertamento dei cosiddetti reati satelliti (usura, truffe, crimini economici ed informatici, reati ambientali, spaccio di sostanze stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, ricettazione, incendi dolosi, ecc.) che sia pure di minore gravità sono sintomatici e rilevatori di reti criminali ramificate sul territorio e di difficile accertamento».
In particolare, secondo Ferranti, «ha ragione l'Anm che la riduzione del novero dei reati depotenzia la portata delle indagini su mafia e terrorismo. E' per questo che il Pd nella propria proposta mantiene fermi i limiti di ammissibilità attualmente previsti per le intercettazioni (5 anni) e agisce sulle garanzie per contemperare l'efficacia dello strumento investigativo con le esigenze di riservatezza dei privati, segretezza delle indagini e tempestività ed efficacia dell'intervento penale».
«Non bisogna limitare le potenzialità investigative delle intercettazioni - sottolinea - ma bisogna evitarne l'abuso e la divulgazione di fatti privati non rilevanti per l'indagine. Le audizioni disposte in commissione giustizia servono proprio a verificare quale sia il punto di equilibrio tecnicamente migliore per tutelare contestualmente il diritto alla riservatezza, il diritto di cronaca per fatti di rilievo pubblico e lo svolgimento serio delle indagini per reati che minano la sicurezza dei cittadini.
Delle audizioni di oggi - conclude - condividiamo anche la sollecitazione del presidente dell'Autorità garante per la privacy, Francesco Pizzetti affinchè il ministro della Giustizia investa risorse, persone e mezzi per assicurare anche nella formazione del personale il rispetto dei regolamenti a garanzia della privacy».
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