31 luglio 2025
Aggiornato 03:30
Dimissioni Renato Soru

Soru si dimette, rischio elezioni in Sardegna

In Abruzzo formalizzato il calendario elettorale: si vota il 14 e 15 dicembre

Ieri sera il governatore della Sardegna, Renato Soru, si è dimesso dal suo incarico. La decisione è arrivata dopo che il Consiglio ha votato contro un emendamento alla legge urbanistica fortemente voluto dal governatore. Un passaggio fondamentale che per Soru rappresenta un «pilastro del piano paesaggistico» della regione per cui non è possibile «accettare compromessi». Così, dopo che il Consiglio con 55 ‘no’ e 22 ‘sì’ bloccava ogni speranza di vedere approvato l’emendamento, direttamente in aula è arrivato l’annuncio delle dimissioni.

«Ho riflettuto, so di essere stato eletto direttamente, con la fiducia dei cittadini, ma non si può governare senza la fiducia della maggioranza in Consiglio regionale. Ancora di più – ha spiegato Soru subito dopo l’annuncio di rimettere il mandato - perché subito dopo avremmo dovuto discutere la legge finanziaria che non si può affrontare nel clima, appunto, di una fiducia interrotta oggi».

«Voglio mantenere salda la mia chiarezza - ha proseguito ancora Soru - i principi che hanno ispirato la mia esperienza fino
ad adesso. Ho cercato di riflettere su cosa sia più utile per la Sardegna e i sardi, non per me: pur nella consapevolezza del
momento difficile nel mondo, in Italia e in Sardegna, credo che la cosa migliore per i sardi sia chiarire immediatamente lo stato
della maggioranza alla quale hanno dato fiducia fino a oggi».

Formalmente l'iter per l'elezione del nuovo Governatore e del Consiglio regionale è già partito e i sardi potrebbero essere chiamati alle urne dopo il 20 febbraio. Ma questa data-ipotesi, ventilata dello stesso Soru, non è scontata. E i margini per un rientro della crisi e arrivare alla scadenza naturale, nella primavera 2009, della legislatura non sono pochissimi. E' stato lo stesso Governatore, in un breve incontro coi giornalisti dopo aver consegnato al presidente del Consiglio regionale Giacomo Spissu la lettera formale di dimissioni, ha lasciare aperto più di uno spiraglio. «La legge statutaria prevede un periodo di 'raffredamento' (30 giorni per confermare le dimissioni, ndr), seguito da un dibattito in Aula (tra il 20/o e il 30/o giorno): abbiamo tutto il tempo - ha spiegato - per riflettere e verificare il patto e utilizzeremo a pieno le norme di legge».

La decisione di Soru non è frutto di un gesto d’impeto ma di una scelta consapevole. Il governatore ha infatti parlato di «percorso di coerenza con il programma di governo, con cui ci siamo presentati agli elettori» per poi aggiungere un approfondimento che sembra aprire uno spiraglio (quello invocato dal portavoce nazionale del Pd, Andrea Orlando e da diversi esponenti sardi) per cercare una ricomposizione della frattura. «In quattro anni e mezzo - ha osservato - è successo di tutto: consiglieri eletti con questa maggioranza che hanno cambiato schieramento, la caduta del governo Prodi che ha avuto riflessi negativi anche sulle vicende politiche sarde, la nascita storica del Pd e il confronto con gli alleati. In questo quadro politico diverso, che ha generato delle difficoltà, erano necessari una verifica e un confronto sul patto che ci ha visti metterci insieme nel 2004».

Il segretario del Pd Walter Veltroni ha telefonato stamane al presidente della giunta regionale della Sardegna esprimendo la propria vicinanza e solidarietà, e quella del gruppo dirigente del Pd nazionale, a Soru assicurando l'impegno pieno e comune del Pd perché l'esperienza di governo della Sardegna che in questi anni ha prodotto risultati importanti non si interrompa. «Il Pd – ha fatto sapere tramite una nota stampa il segretario PD - lavorerà da subito per ricreare le condizioni politiche necessarie a riprendere il lavoro della giunta presieduta da Renato Soru guardando innanzitutto all'interesse della Sardegna». Su iniziativa del segretario nazionale, infatti, il PD ha inviato Maurizio Migliavacca , membro del coordinamento nazionale, a Cagliari per incontrare Soru e così trovare una soluzione utile a superare l'attuale crisi.

Il lavoro portato avanti da Soru in questi anni è importante e irrinunciabile. A ricordarlo è Ermete Realacci, ministro dell'Ambiente del Governo Ombra del Pd. Di certo «sappiamo che la politica sui temi del territorio portata avanti in questi anni dal presidente Soru e dalla sua Giunta – afferma l’esponente PD – è stata fondamentale per la Sardegna e un punto di riferimento per chi pensa che un'economia moderna e competitiva debba passare necessariamente per la valorizzazione della bellezza e della tutela del paesaggio. Sarebbe molto grave se tutto questo oggi venisse messo in discussione da manovre politiche non chiare».

Mentre la situazione in Sardegna potrebbe risolversi entro i venti giorni concessi dalla legge statutaria per ricucire la crisi(e così evitare il voto anticipato), in Abruzzo è stata formalizzata la nuova data per le elezioni regionali: si voterà il 14 e 15 dicembre.
La conferma è arrivata nella giornata di ieri dall'ufficio della Corte d'Appello dell'Aquila ed il decreto è stato firmato dal presidente vicario della Giunta regionale, Enrico Paolini. Le elezioni, previste all'inizio il 30 novembre e primo dicembre, erano state rinviate dopo che il Tar aveva riammesso la lista civica nazionale «Il bene comune».