5 maggio 2024
Aggiornato 09:00
Protesta studenti

Polizia nelle scuole, Berlusconi fa marcia indietro

Il Premier in visita a Pechino nega di essersi detto pronto a fare entrare le forze dell'ordine negli istituti occupati

«Io non ho mai detto nè pensato che la polizia debba entrare nelle scuole. Ho detto invece che chi vuole è liberissimo di manifestare e protestare ma non può imporre a chi non è della sua idea di rinunciare al suo diritto essenziale. Ancora una volta c'è stato un divorzio tra i mezzi di informazione e la realtà».

Ad affermarlo è il premier Silvio Berlusconi che durante una conferenza stampa da Pechino, è tornato sulle polemiche dei giorni scorsi sulla scuola, aggiungendo di non riconoscersi affatto, leggendo i giornali, negli eventi di cui è stato protagonista. Tra i temi trattati dal premier nella sua prima giornata del viaggio in Cina c'è stata soprattutto la crisi economica mondiale: nell'incontro col primo ministro Wen Jiabao Berlusconi ha affermato la necessità di creare un fondo, un istituto per il controllo continuativo della situazione.

Al collega cinese, il presidente del Consiglio italiano ha ricordato di aver proposto nell'ultimo G8 di creare stabilmente un G14 con la partecipazione della Cina, in vista del vertice dei 20 Paesi a Washington, il 15 novembre prossimo.