25 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Lo afferma il sottosegretario Mantovano al convegno su «La schiavitù del XXI secolo»

Traffico di esseri umani: è inferiore solo a quello di stupefacenti

Mantovano: «La priorità, oggi, è che si entri in Italia e in Europa in modo regolare»

«La dimensione del traffico di persone è inferiore solo a quella del traffico degli stupefacenti, e il trend è in crescita». E' l'allarme lanciato dal sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano nel corso del Symposium sul tema 'La schiavitu' del XXI secolo: tratta degli esseri umani e lavoro forzato', organizzato a Roma, a Palazzo Giustiniani, dall'Unione forense per la tutela dei diritti dell'uomo.

Il convegno, cui hanno partecipato, tra glia altri, la vicepresidente del Senato Emma Bonino e la vicepresidente della commissione Esteri della Camera Fiamma Nirenstein, è un'iniziativa per richiamare l'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica sul fenomeno che coinvolge - secondo i dati dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro - oltre 12 milioni di persone.

E' ormai un dato di fatto la relazione fra tratta di esseri umani e sfruttamento dei migranti, ha affermato Mantovano, citando qualche dato sul sistema e sui guadagni delle organizzazioni criminali, che pagano il viaggio al migrante obbligandolo poi a lavorare in nero per loro.

La tariffa per arrivare dal Nord-Africa alle coste europee va dai 1000 ai 1.200 dollari, mentre arrivare dalla Cina in Italia può costarne fino a 10.000. I migranti sono costretti a lavorare in nero, fare accattonaggio, prostituirsi per ripagare il debito.

Per combattere il traffico di essere umani e lo sfruttamento è necessario agire sul fronte della lotta all'immigrazione irregolare. «La priorita' oggi - secondo Mantovano - è che si entri in Italia e in Europa in modo stabile, regolare».

Al tempo stesso, bisogna favorire chi entra in un Paese in modo regolare, lavorando per «abbattere o ridurre gli ostacoli di ordine burocratico che portano a tanti mesi o anni per il rilascio del permesso di soggiorno».