19 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Riforma della Scuola

Bocchino: «Sulla scuola proteste politiche»

«Noi modernizziamo l'Italia»

«Noi abbiamo il dovere di modernizzare l'Italia, il vostro è solo un anacronistico arroccamento culturale». Così Italo Bocchino, presidente vicario del Pdl alla Camera, rivolgendosi in aula all'opposizione che ha bocciato, nelle sue dichiarazioni di voto, il decreto legge Gelmini sulla riforma della scuola.

«Col maestro prevalente avremo una figura che accompagna il bambino nella crescita - ha spiegato Bocchino -. E il tempo pieno sarà aumentato del 50 per cento, il maestro prevalente libererà gli insegnanti che saranno liberi per il tempo pieno. Perché siete contrari? Spiegatecelo, spiegatelo agli italiani che non vi capiscono». Bocchino ha poi definito «manifestazioni politiche» le proteste programmate contro la riforma: «Abbiamo il dovere di modernizzare l'Italia, il vostro - ha scandito - è solo arroccamento».

Illustrando il sì del suo gruppo al decreto-legge Gelmini, l'esponente del Pdl ha ringraziato il ministro dell'Istruzione per avere avuto «il coraggio di guardare lontano» allo scopo di «costruire un paese normale». E di averlo fatto «su un tema spinoso» come la scuola». Il presidente vicario del Pdl ha continuato commentando lo stato della scuola italiana: «Spendiamo di più ed otteniamo di meno». E' convinto che della scuola non funzioni innanzitutto «la matrice culturale e politica», quella «logica postsessantottina» che persegue «non l'eguaglianza ma l'egualitarismo, che punta a portare tutti verso basso» e «non permette di salire. Noi - ha aggiunto - vogliamo la scuola del merito».

Bocchino ha accusato poi il centrosinistra di avere «trasformato la scuola in un ammortizzatore sociale - il problema è quanti docenti riuscire ad assumere e quanti si iscriveranno alla Cgil». «Abbiamo - ha aggiunto - la scuola col più alto numero dei bidelli a livello mondiale e con un docente ogni nove alunni, mentre in Europa per ogni docente ce ne sono 13». Insomma, «una fabbrica delle assunzioni, non del sapere». E assicura: «non ci sarà un insegnante che sarà licenziato». Per Bocchino governo e maggioranza hanno «il dovere di modernizzare l'Italia, di combattere gli sprechi: il vostro - ha detto all'opposizione - è anacronismo culturale».