26 aprile 2024
Aggiornato 05:30
Energia dai rifiuti

Concessa l'AIA per bruciare CDR a Fusina

Prestigiacomo: «Problema ambientale risolto con tecnologie avanzate»

Il Ministero dell'Ambiente nel corso di una conferenza di servizi ha autorizzato ieri l'avvio dell’incenerimento di 70mila tonnellate di combustibile derivato dai rifiuti (Cdr) nella centrale a carbone Enel di Fusina (Ve).

Il provvedimento rappresenta la chiusura del ciclo dei rifiuti programmato da Comune e Provincia di Venezia e un esempio di corretta gestione del ciclo dei rifiuti tra enti locali e Ministero che permetterà alle amministrazioni interessate – e dunque ai cittadini – un risparmio di circa 12 milioni di euro. Concreto il vantaggio anche per l'ambiente con il taglio delle emissioni e l'eliminazione di qualsiasi scarto dal momento che le ceneri derivanti dalla combustione saranno riutilizzate.

«Siamo soddisfatti per un risultato positivo raggiunto in tempi brevi – ha commentato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo - Dopo anni di blocco delle Autorizzazioni ambientali integrate (AIA), questo è il primo caso a livello nazionale nel quale si concede l'autorizzazione su un impianto esistente, che presenta problemi maggiori rispetto alle centrali di nuova generazione. I nostri tecnici hanno verificato l'utilizzo delle migliori tecnologie per ridurre al minimo gli impatti dovuti all'utilizzo del carbone in centrali di vecchia generazione. E dunque abbiamo autorizzato l'utilizzo di Cdr di alta qualità e certificato, risolvendo un problema ambientale legato al corretto riciclo dei rifiuti sia sotto il profilo ecologico, sia sotto quello economico».