19 aprile 2024
Aggiornato 16:30
Riforma della scuola

Cisl Modena: «Improponibile nelle nostre scuole il ritorno al maestro unico»

«Gli effetti negativi ricadrebbero, per ragioni diverse, su alunni, famiglie e docenti»

«Avrebbe conseguenze disastrose nelle scuole primarie modenesi l'applicazione dell'art. 4 del decreto 137/98, cioè le 24 ore di lezione settimanali con il maestro unico. Gli effetti negativi ricadrebbero, per ragioni diverse, su alunni, famiglie e docenti». Lo ha affermato il segretario provinciale della Cisl Scuola Luigi Belluzzi intervenendo al dibattito «Salva la scuola, salva l'Italia», organizzato oggi nell'ambito della festa del Partito democratico.

Belluzzi ha ricordato che il nostro attuale sistema scolastico provinciale, in gran parte articolato sul tempo pieno con due insegnanti per classe, è nato quasi quarant'anni fa come provocatoria sperimentazione per poi diventare riforma condivisa. «Ha dato il via a un fervido e forse irripetibile periodo di ricerca e sperimentazione didattica e metodologica, di entusiasmi professionali, di partecipazione delle comunità, di investimenti da parte delle amministrazioni locali. Fu, quella, - ha detto il sindacalista Cisl - una stagione storica per la scuola italiana, e per quella modenese in particolare. I veri protagonisti del tempo pieno furono comunque gli insegnanti, che accettarono di lavorare in modo completamente diverso da quello cui erano abituati. Il ritorno al maestro unico rappresenta oggi un incubo per chi lavora nel tempo pieno: dovrà frequentare un corso di formazione su «come si diventa - o si ridiventa - insegnanti solisti«».

Il segretario della Cisl Scuola ricorda che la presenza dei due insegnanti per classe (tre nel caso del modulo) ha modificato radicalmente l'organizzazione dell'offerta formativa; in particolare le ore di compresenza hanno permesso di dedicare più attenzione ai ragazzi in difficoltà, di attivare laboratori di lettura, informatica, fotografia, ambiente ecc.. «Si tratta di momenti formativi, ma anche educativi ai fini di una corretta socializzazione, importante soprattutto in quest'epoca di forte immigrazione. Gli scolari del maestro unico rischiano di dover rinunciare a molte di queste opportunità formative ed educative. Per le famiglie la maggiore preoccupazione è ovviamente legata alla riduzione dell'orario scolastico a 24 ore settimanali, ma anche ai contenuti. Ora si tratta di capire - ha concluso Belluzzi - in che modo, pur in presenza del maestro unico, il tempo pieno sarà potenziato, come assicura il ministro Gelmini».