28 agosto 2025
Aggiornato 07:30
Protezione civile

Convenzione tra Università Politecnica delle Marche e Dipartimento Nazionale

Scopo della convenzione è quello di collaborare nell’attività didattica universitaria, sviluppare specifica professionalità nel campo della protezione civile

La protezione civile delle Marche è sempre in prima linea per sviluppare il proprio sistema e garantire maggiore sicurezza alla collettività. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Sandro Donati, ha approvato lo schema di convenzione da stipularsi con l’Università Politecnica delle Marche e il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per l’attuazione di attività formative, di studio e ricerca. Già nel 2004, a seguito dell’istituzione, da parte dell’Università di Ancona, del corso di laurea in Tecniche del controllo ambientale e protezione civile finalizzato alla preparazione di esperti, si era giunti alla sottoscrizione di una specifica convenzione della durata di tre anni.

Il rinnovo della nuova convenzione, della durata di un quinquennio, è stata adeguata alle esigenze emerse negli ultimi anni per poter adempiere in maniera opportuna durante le fasi della previsione, prevenzione e gestione delle situazioni di crisi. Grazie alle possibilità offerte dall’applicazione delle nuove tecnologie è importante mettere in atto programmi formativi e informativi ad hoc, per il personale istituzionalmente addetto alle attività e per quello proveniente dalle organizzazioni di volontariato. Non solo corsi specializzati in grado di formare tecnici ed esperti, ma anche studi e ricerche sulle tematiche della protezione civile.

«Scopo della convenzione – ha detto Donati – è quello di collaborare nell’attività didattica universitaria, sviluppare specifica professionalità nel campo della protezione civile e favorire la diffusione della cultura tecnico-scientifica nel personale delle pubbliche amministrazioni, nel volontariato e nella popolazione. La Regione Marche e l’Università Politecnica delle Marche metteranno a disposizione, nelle proprie sedi ritenute più idonee, spazi, mezzi, attrezzature e competenze».