10 ottobre 2024
Aggiornato 13:30
Cyberbullismo

Un glossario per «difendersi» in rete

In occasione della Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, Babbel offre il suo contributo per sensibilizzare sul fenomeno sempre più diffuso, creando un glossario dei pericoli 2.0

Bullismo
Bullismo Foto: Pixabay

MILANO - Con l’utilizzo sempre più frequente di Internet e dei social network, il fenomeno del cyberbullismo, o bullismo da tastiera, non può passare inosservato. Si tratta di fenomeni dalle conseguenze dolorose che spesso lasciano segni profondi in chi ne è vittima. Sono dei veri e propri attacchi sferrati online che colpiscono soprattutto i più giovani. Bullismo e cyberbullismo spesso colpiscono gli stessi ragazzi: «tra quanti hanno riportato di aver subìto ripetutamente azioni offensive attraverso i nuovi canali comunicativi una o più volte al mese, ben l’88% ha subito altrettante vessazioni anche in altri contesti del vivere quotidiano».

Bullismo e cyberbullismo in crescita

«Il bullismo e il cyberbullismo sono attacchi alla persona che possono verificarsi sia per colpire fisicamente la vittima che distruggerla con un click. I consigli che si possono dare ai ragazzi vittima della situazione sono di parlarne, ai genitori e agli amici, senza chiudersi credendo che nessuno possa capire la situazione o credere di avere colpa e provare vergogna. I genitori devono vigilare con attenzione alle attività dei figli, soprattutto on line, impostando misure di sicurezza più severe nella navigazione, senza temere di ledere la loro privacy ma aiutandoli a distinguere ciò che è sicuro da ciò che non lo è. Aumentare il dialogo è uno strumento sempre utile: chiedere ai figli se qualcosa li turba e informarli su come proteggersi da eventuali molestatori. Inoltre, il consiglio è di procedere alla denuncia alla polizia postale e/o all'aiuto di uno psicoterapeuta, se necessario a far emergere eventi difficili e/o sensazioni dolorose» commentata Ilaria Merici, psicologa e psicoterapeuta dello Studio Porta Nuova a Milano.

In occasione della Giornata Nazionale contro il bullismo e cyberbullismo, che si celebrerà questo 7 febbraio, Babbel, la app leader per imparare le lingue, invita perciò tutti a riflettere sul problema e offre il suo contributo per la sensibilizzazione su questo fenomeno globale, selezionando alcuni termini cruciali per comprendere meglio il cyberbullismo.

Il dizionario dei pericoli 2.0

Le parole possono essere armi potenti e smascherare il significato intrinseco è essenziale. In particolare, Babbel ha creato un piccolo glossario per i genitori con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza dei rischi legati all’utilizzo di Internet e proteggere i propri figli dalle minacce online.

  • Cyberstalking: è la versione online del reato di stalking, che mira a molestare e perseguitare l’altro, attraverso l’utilizzo di mezzi digitali di comunicazione come e-mail o social network. La differenza tra lo stalker «della realtà fisica» e il cyberstalker è il fatto che quest’ultimo approfitta dell’anonimato offerto dal web;
  • Proteus Effect: in italiano Effetto Proteo. Spesso la creazione di alter ego virtuali è per molti una parte essenziale dell’esperienza di gioco online ed facile immaginarla come un processo a senso unico con il giocatore impegnato a realizzare un sé alternativo in cui sperimentarsi. Il fenomeno si verifica quando gli utenti virtuali rischiano di conformarsi agli stereotipi legati all’identità che scelgono di assumere attraverso gli avatar;
  • Flaming: dall'inglese flame, si tratta di una vera e propria offesa fatta ad esempio sui social network. Il tono del messaggio è intenzionalmente provocatorio e volgare, scritto con l’obiettivo di scatenare conflitti virtuali;
  • Happy slapping: letteralmente «schiaffo allegro», è un fenomeno di bullismo online strettamente legato alla realtà. Si tratta della diffusione virtuale di materiale video in cui la vittima viene colpita da uno o più aggressori e videoripresa. Ciò che viene pubblicato su Internet può assumere un carattere di diffusione virale, alimentando così la condivisione in rete;
  • Exclusion: in italiano esclusione. Si tratta di una sorta di ostracismo online o sabotaggio sociale che avviene quando un utente viene escluso intenzionalmente da una community, chat o gioco interattivo;
  • Hikikomori: letteralmente «isolarsi». Si tratta di una forma di ritiro sociale, che avviene quando una persona utilizza internet come unico strumento per entrare in contatto diretto con il mondo esterno;
  • Impersonation: letteralmente «impersonificazione». Consiste nel furto di identità. Avviene quando qualcuno si spaccia per un’altra persona (ad esempio, creando un falso profilo su Facebook o una falsa e-mail) con lo scopo di spedire messaggi reprensibili e screditare;
  • Sexting: la pratica di inviare foto di sé stessi in atteggiamenti sessualmente espliciti tramite social network o applicazioni di messaggistica online. E’ una pratica particolarmente pericolosa che spesso porta al cyberbullismo quando questi materiali vengono diffusi online su larga scala.