26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
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L'Italia e la Silicon Valley: un matrimonio che non s'ha da fare

Assente ogni tipo di organizzazione che faccia da ponte tra l'ecosistema italiano e quello della Silicon Valley. Unica iniziativa della Cassa Depositi e Prestiti

L'Italia e la Silicon Valley: un matrimonio che non s'ha da fare
L'Italia e la Silicon Valley: un matrimonio che non s'ha da fare Foto: Shutterstock

MILANO - La Silicon Valley, da tempo, è fucina di innovazione e nuove tecnologie. Un luogo dove far crescere una startup - vuoi per i capitali vuoi per le esperienze maturate dagli imprenditori - è incredibilmente più facile. O, per lo meno, un luogo dove «provarci» è la parla d’ordine. Sicuramente una valle lontana anni luce dall’ecosistema italiano, ancora embrionale, alla ricerca di capitali e che, l’anno scorso, ha visto addirittura un calo degli investimenti in startup, il 38% in meno rispetto al 2016. In questo ecosistema frastagliato che, peraltro, vede contrapposti il Nord Italia con il Mezzogiorno, anche la nostra presenza in Silicon Valley risulta piuttosto lacunosa.

A rilevarlo è Mind the Bridge che nel suo ultimo report ha iniziato a mappare la presenza degli avamposti d'innovazione delle corporate europee in Silicon Valley. Insomma, organizzazioni che fanno da ponte tra la propria nazione europea e la Silicon Valley, per permettere alle proprie startup di avere un canale d’accesso facilitato al «sogno americano» del ventunesimo secolo. Le «European Bridge Organizations», nella fattispecie, sostengono le startup europee che approdano nella Silicon Valley e promuovono l'imprenditorialità nel loro paese d'origine collegandosi alla Bay Area. «Gli imprenditori europei hanno una presenza significativa nella Silicon Valley e il valore generale delle startup europee sta guadagnando sempre più visibilità nella Bay Area. Mentre la comunità europea qui si è rafforzata, le organizzazioni si sono formate con l'obiettivo specifico di assistere le startup europee che cercano di impegnarsi con Silicon Valley - ha commentato Marco Marinucci, CEO e fondatore di Mind the Bridge - Se questo significa programmi di immersione e di convalida del mercato, o spazi di collaborazione e di tutoraggio dello sviluppo aziendale, le organizzazioni bridge forniscono un valore enorme non solo per le start-up che aiutano, ma per lo sforzo complessivo per portare l'ecosistema europeo dell'innovazione al livello degli Stati Uniti».

Benché Mind The Bridge sia stata fondata da italiani, abbia le sue origini italiane, il nostro Paese non ha ancora una presenza ufficiale in Silicon Valley. L’unico tentativo - lanciato solo pochi mesi fa - è stato quello di Davide Dattoli e della sua Talent Garden insieme a Cassa Depositi e Prestiti e l'Istituto Nazionale di Promozione in Italia. L’idea è proprio quella di creare un vero e proprio trasferimento tecnologico delle imprese italiane più dinamiche verso gli Stati Uniti e viceversa. Secondo quanto riferisce Mind The Bridge, il progetto dovrebbe essere ultimato entro la fine del 2018.

Mentre l’Italia resta indietro, l’Europa avanza. Sedici organizzazioni europee su 26  hanno sede a San Francisco, mentre 10 sono a valle: 2 a Redwood City, 6 a Palo Alto, 1 a Stanford e 1 a Los Gatos. C’è da dire che molte delle organizzazioni di cui rileva Mind The Bridge sono state finanziate dai governi. Uno spunto interessante è rappresentato dalla Nordic Innovation House, un progetto finanziato da cinque diversi governi che lavorano per conto dell'intera regione nordica. «La presenza di organizzazioni finanziate con fondi pubblici non è una sorpresa, e la nostra ricerca mostra che 20 delle 26 organizzazioni intervistate, circa tre quarti del totale, sono progetti congiunti che prevedono la partecipazione di enti governativi», ha commentato Alberto Onetti, presidente di Mind the Bride e Coordinatore SEP.

I leader di rilievo tra gli «ecosistemi scalabili» in Europa sono tutti presenti (Germania e Francia, in primis, con il sostegno sia di organizzazioni governative che private), con l'unica assenza del Regno Unito, anche se c'è un ufficio della UK Trade and Investment Agency nella Bay Area. Una probabile spiegazione è che le relazioni tra la Silicon Valley e il Regno Unito siano così intense e consolidate e che le barriere all'ingresso risultano così basse che una specifica piattaforma di atterraggio è meno necessaria.

L’ecosistema italiano, come rileva Mind The Bridge, nonostante il supporto dell’organizzazione, pare ancora brancolare nel buio. La speranza è che l’operazione di Cassa Depositi e Prestiti possa ultimarsi velocemente, rendendo così accessibile un ponte tra i due ecosistemi. Sicuramente in grado di fondersi.