18 aprile 2024
Aggiornato 10:30
e-commerce

Shopping online, cosa cambia con la fine del geoblocking

Lo shopping online, in Europa, diventa libero. Il che significa che potremo acquistare in qualsiasi Stato membro

Shopping online, cosa cambia con la fine del geoblocking
Shopping online, cosa cambia con la fine del geoblocking Foto: Shutterstock

MILANO - Entro il prossimo Natale potremo dire addio a blocchi geografici, reindirizzi automatici, sovrapprezzi sulle carte di credito. Il commercio elettronico, in UE, diventa libero, eccezion fatta per i prodotti sottoposti a copyright (video, musica, serie TV, giochi, film e via di questo passo). Questo significa che potremo comprare online ovunque, in tutta Europa, senza più nessun tipo di limitazione. E’ la tanto agognata fine del «geoblocking».

Il divieto dei blocchi geografici, approvato dal Parlamento europeo nella giornata del 6 febbraio, costituisce un importante elemento della strategia per il mercato unico digitale e va ad aggiungersi ad altri risultati storici quali l'abolizione delle tariffe di roaming per i telefoni cellulari e l'introduzione della portabilità transfrontaliera degli abbonamenti online. L’accordo dovrà essere approvato dal Consiglio ed entrerà in vigore 9 mesi dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, quindi a poche settimane dalla prossima ondata di shopping natalizio. Attualmente soltanto il 15% degli europei acquista prodotti da negozi online basati in un altro paese dell'UE. Uno dei motivi alla base di questa situazione è proprio la pratica dei blocchi geografici. Tra gli obiettivi del regolamento, inoltre, impedire la discriminazione dei consumatori e delle imprese in materia di accesso a prezzi e condizioni di vendita o di pagamento negli acquisti di prodotti e servizi in un altro paese UE.  

«La fine dei blocchi geografici ingiustificati amplierà notevolmente le possibilità di scelta a disposizione dei cittadini che fanno acquisti online e darà un forte impulso al commercio elettronico. I consumatori potranno confrontare i prezzi alla ricerca delle migliori offerte nell'ambito del mercato interno», ha detto Kadri Simson, ministro estone dell'economia e delle infrastrutture.

Con la fine del geobloking, il negoziante francese, greco, polacco, italiano, spagnolo eccetera, non potrà più bloccare la vendita al di fuori del suo territorio nazionale, salvo i prodotti coperti da copyright. Il Parlamento, infatti, non ha voluto andare oltre nello sblocco di video, musica, serie TV e qualsiasi prodotto sottoposto a diritto d’autore. Anche altri servizi, come quelli finanziari, audiovisivi, di trasporto, sanitari e sociali, saranno esclusi dall'ambito di applicazione. Diversamente dalla discriminazione basata sul prezzo, la differenziazione tariffaria non sarà vietata. Gli operatori saranno quindi liberi di offrire diverse condizioni generali - prezzi inclusi - e di privilegiare, in particolari territori, determinati gruppi di clienti.

Il regolamento abolisce poi tutto il trucco del re-indirizzamento. Cosa significa? Spesso ci capita di finire su siti esteri per acquistare, ad esempio, un capo di abbigliamento. Ci piace, lo mettiamo nel carrello, controlliamo il colore e la taglia giusta e procediamo quindi all’acquisto. A quel punto sullo schermo appare il messaggio «la stiamo reindirizzando sulla pagina italiana del sito» e in pochi istanti compare la tanto attesa versione italiana dove, però, il prodotto che avevamo selezionato non c’è o non è disponibile. Anche questo blocco geografico viene completamente abolito con la fine del geoblocking.

In base alle nuove regole, inoltre, gli operatori non potranno operare discriminazioni tra i clienti relativamente ai termini e alle condizioni generali - prezzi inclusi - per i beni che sono consegnati in uno Stato membro in cui egli propone la consegna o che sono ritirati presso un luogo concordato con il cliente; per i servizi forniti tramite mezzi elettronici, come il cloud computing, l'archiviazione dei dati e l'hosting di siti web; per i servizi quali l'alloggio in alberghi e il noleggio auto, che il cliente riceve nel paese in cui ha sede l'operatore.

Tutte queste misure saranno nuovamente sottoposte a revisione tra due anni, data dalla quale potrebbero cessare le restrizioni per i servizi coperti da diritto d’autore. Come è successo per il roaming telefonico, gradualmente.