19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
agricoltura

Mulinum, la startup dei grani antichi sbarca in Puglia

Mulinum apre il suo terzo mulino a Mesagne, in Puglia, e punta a valorizzare le imprese agricole del territorio

MESAGNE - Un progetto che, come vero pilastro innovativo, ha quello di tornare indietro, alle tradizioni. Quando, senza strumenti, i nostri nonni sfornavano il pane in forni a legna, con farine naturali, grezze e lo vendevano alla comunità. Nell’era dell’Industria 4.0 - che vede la corsa delle PMI agli incentivi per acquistare software e nuovi robot da inserire all’interno della fabbrica - la storia di Mulinum, rappresenta una vera versione di tendenza, seppur Stefano Caccavari, suo fondatore, abbia sempre utilizzato strumenti nuovi, al passo con il digitale per realizzarla.

E ora, a 12 mesi dal primo progetto a San Floro (Calabria) e sei mesi dal secondo a Buonconvento (Toscana), Mulinum apre la sua terza «filiale» in Puglia, a Mesangne, in provincia di Brindisi. L’impresa verrà realizzata nei 200 ettari dell’azienda agricola Baroni Nuovi (in via Aimonetti San Giorgio, 27), che si estende tra seminativi, vigneti e uliveti. Questo progetto ha preso il via nel mese di novembre, con la partecipazione di venti co-fondatori locali. Il progetto è già finanziato per il 70% del budget necessario per creare la struttura, la filiera e la commercializzazione. In previsione c’è l’assunzione di sette persone e la creazione di una filiera con decine di imprese agricole biologiche pugliesi.

Entusiasta Stefano Caccavari che ha da sempre puntato sui social, in particolare Facebook, per coinvolgere la comunità e trovare i finanziamenti di cui aveva bisogno. Era bastato un semplice annuncio, nel febbraio 2016, sul suo profilo per realizzare il primo mulino a San Floro. «Ho scelto Facebook perchè è il mezzo più veloce oggi per parlare con persone che hanno interessi simili ai miei, non ho nemmeno pensato di utilizzare le piattaforme dedicate perché se fai un annuncio e poi presenti la tua idea di impresa anche Facebook può bastare, e il nostro progetto è la prova», ci aveva raccontato lui a valle del successo ottenuto su Facebook. In meno di 90 giorni il nuovo mulino aveva 101 soci e raccolto 500mila euro di capitale.

Anche il mulino di Mesagne sarà realizzato rispettando i criteri di costruzione in bioedilizia. «Puntiamo a trasformare il grano antico Senatore Cappelli e gli altri grani antichi locali pugliesi in farina che, a sua volta, diventerà pane e andrà a dare vita ai prodotti tipici di questo territorio, come i taralli, le friselle e le pucce. Il nostro obiettivo è valorizzare al meglio i grani locali, prodotti dai nostri contadini, remando contro l’importazione dei grani esteri. E il nostro sogno – conclude Caccavari – non finisce qui: vogliamo realizzare un Mulinum in ogni regione d’Italia e poi in ogni provincia».

Chi voglia diventare socio del nuovo mulino a Mesagne e contribuire al progetto può visitare questo sito.