19 maggio 2025
Aggiornato 16:30
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Questi ragazzi genovesi inventano Pillo, un robot (medico) che dosa le medicine

Pillo è un robot infermiere che si occupa della nostra salute. Ha ricevuto ben 7 milioni di dollari di investimenti

CORNIGLIANO - Oltre 7 milioni di dollari. E’ questo il valore di finanziamenti raccolti dalla startup genovese Pillo-Health che ha creato Pillo, un piccolo robot infermiere che si occupa della nostra salute. Come avere un medico a portata di mano, 24 ore su 24.

Pillo, il robot-medico
A fondarlo è stato un genovese, Emanuele Musini. Dopo i primi prototipi, l’idea di lanciare Pillo attraverso una campagna di crowdfunding, grazie a cui ha riscosso subito un enorme successo, riuscendo a vendere 130mila pezzi in un solo mese. Un prodotto innovativo, un robot capace di erogare le medicine all’ora giusta e col giusto dosaggio, mettendo il paziente in diretto contatto con il medico che appare sullo schermo. Pillo è, inoltre, capace di valutare la condizione fisica dell’utente attraverso algoritmi che permettono il riconoscimento della persona e l’interazione con la stessa.

Tre genovesi e una startup a New York
Il mondo va sempre di fretta, racconta lo stesso Musini. Così, solo negli Stati Uniti, si registrano 125mila morti all’anno a causa dei medicinali presi in modo scorretto o non presi affatto. L'obiettivo di Emanuele e del suo team è quello di portare il medico nelle case dei pazienti, abbattendo costi e riducendo il traffico negli ospedali. Negli USA, precisamente a Manhattan, nel quartiere finanziario di New York, Pillo-Health ha la sua seconda sede, oltre a quella di Cornigliano. Gli investimenti, infatti, sono arrivati (come spesso accade) praticamente tutti da una cordata di investitori esteri, tra cui Black&Decker. Anche il team è eterogeneo: tre ingegneri genovesi, Emanuele Baglini, Paolo Vernazza e Antonello Scalmato, e un team internazionale, composto dal sudafricano James Wyman per la parte finanziaria, e dall'americano Aiden Feng per l'aspetto medico.

Verso i mercati asiatici
Mentre il mercato principale di Pillo è prevalentemente quello americano, in Italia dovrebbe arrivare sul mercato nell’arco di un paio d’anni. Emanuele e il suo team cercano infatti un gruppo di 10 professionisti per la sede di Cornigliano, tra informatici e ingegneri, che si occupino della programmazione di software e hardware. Intanto anche la Corea sarebbe interessata a investire in Pillo e la startup sta già lanciando progetti pilota in Giappone. E tutto questo grazie a tre ragazzi genovesi.