29 marzo 2024
Aggiornato 07:00
immobiliare

Crowdfunding e Real Estate, come il digitale sta cambiando (anche) gli immobili

In Italia, nell’ultimo periodo, il mattone ha ripreso a salire. Il mercato immobiliare nel nostro Paese, solo nei primi 6 mesi del 2017, ha raccolto ben 5 milioni di euro

Crowdfunding e Real Estate, come il digitale sta cambiando (anche) gli immobili
Crowdfunding e Real Estate, come il digitale sta cambiando (anche) gli immobili Foto: Shutterstock

MADRID - Il crowdfunding è, oggi, uno dei più grandi strumenti di finanza alternativa che il nostro secolo potesse mettere in piedi. Si fonda sulla condivisione, sulla comunità, sulla folla. La condivisione, di fatto, costituisce buona parte delle imprese digitali odierne che vedono nella collaborazione quel surplus necessario a determinare il successo. Di fatto, questo concetto di democratizzazione che parte dal basso, come è il crowdfunding, si sta piano piano associando a più settori: uno di questi è il real estate. Secondo le stime, il mercato del crowdfunding real estate dovrebbe aumentare, nel 2017, del 150% rispetto all’anno scorso, raggiungendo i 2,7 miliardi di euro. Stiamo parlando di un mercato tra quelli a più rapida crescita tra i segmenti del crowd-capitalism.

Cresce l’interesse innovativo sul mercato del mattone
In Italia, nell’ultimo periodo, il mattone ha ripreso a salire. Il mercato immobiliare nel nostro Paese, solo nei primi 6 mesi del 2017, ha raccolto ben 5 miliardi di euro con un aumento considerevole degli investitori che sono passati dai 747 dell’intero 2016 a 1457. E sono soprattutto gli investitori esteri a venire in Italia: per l’80%, si tratta, infatti, di capitale estero che viene investito nel settore immobiliare. Ma come gli altri settori, il mercato del mattone non può rimanere indietro. Stiamo parlando di un mercato con un grande potenziale, tanto che a livello internazionale ha già collezionato i primi unicorni (società valutate più di un miliardo di dollari). In quattro anni le circa 800 startups appartenenti al settore immobiliare nel mondo hanno raccolto ben 6 miliardi di euro. Il problema del settore immobiliare attuale è che, dominato dagli agenti immobiliari tradizionali di alto livello, opera secondo modelli di business piuttosto arcaici e confusi per i soggetti coinvolti. Le parti coinvolte vogliono solo una vendita veloce: gli agenti non sono allineati con i venditore, non sono motivati per ottenere il prezzo migliore o la migliore esecuzione. Per questo le nuove imprese tecnologiche hanno ampio margine di azione se vogliono rendere questo processo più efficiente. Uno degli strumenti che sembra avere un percorso facilitato, è proprio quello del crowdfunding.

Housers sbarca in Italia
Una delle ultime startup approdate in Italia e che intendono investire nel mattone attraverso lo strumento dell’equity crowdfundinf è Houters, appunto, piattaforma online di investimento immobiliare crowd. Un’idea che è nata in Spagna nel 2015 pensata per rendere possibile a chiunque il mercato immobiliare. La startup, di fatto, dà la possibilità a chiunque, di investire su uno o più appartamenti partendo da un capitale anche minimo, di soli 50 euro. A due anni dal lancio la piattaforma, che oggi conta 50mila utenti, ha permesso alla sua community di oltre 90 nazionalità diverse di investire più di 25 milioni di euro su un totale di 101 immobili. In Italia Housers è sbarcata agli inizi di luglio e in poche settimane ha già raggiunto i 2mila utenti. Questi possono investire in appartamenti messi a reddito non solo nel nostro Paese, ma anche in altri capitali europee. Milano e il suo iterland sembrano essere, al momento, la zona di maggior interesse, in Italia. Una costruzione è già stata ampiamente finanziata da 516 utenti per 413mila euro in area Bocconi, mentre un’altra, in zona Bovisa, è già in fase acquisizione per 179.500 euro.

Come funziona Housers
Con Housers si crea dal sito un vero e proprio portafoglio personale su cui si versa il denaro iniziale. Nella piattaforma online di Housers vengono presentati immobili sui quali l’utente può investire piccole quote. Attraverso il sito la società partner chiede al «crowd», la folla di aspiranti investitori online, la cifra necessaria per acquistare quell’immobile. Se la quota viene raggiunta, la società procede con l’acquisto, dopodiché, se necessario, realizza i lavori di ristrutturazione e, una volta che il bene è sistemato, lo concede in affitto. E' l’utente a decidere a quali dei progetti partecipare. Circa la metà degli utenti investe tagli molto piccoli, compresi tra 1.000 e 5.000 euro, ma in molti progetti è possibile acquistare una quota anche a partire da 50 euro. Iscriversi al portale non costa nulla. La remunerazione del portale avviene con una commissione del 10% trattenuta sul margine di guadagno ottenuto dall’utente. Housers, peraltro, è la prima ed unica piattaforma attiva ad avere ottenuto la licenza da un’istituzione ufficiale, quella della Commissione Nazionale del Mercato dei Valori (CNMV), la Consob spagnola.