29 marzo 2024
Aggiornato 12:30
millenials

Addio al posto fisso, i lavoratori del futuro saranno tutti autonomi (o quasi)

Il report Giffoni Big Data, condotto su un campione di 1836 adolescenti italiani dai 10 ai 22 anni, mette al palo diversi stereotipi e individua i trend, tra gli altri, i trend del lavoro del futuro

SALERNO - Snobbano il posto fisso, vogliono diventare imprenditori, identificano negli spazi disponibili più che nei tutor una risorsa indispensabile per allenare la creatività e preferiscono apprendere nozioni dai vecchi libri di carta più che dai contemporanei video-tutorial. I nativi digitali sono anche i consumatori di domani e delle loro abitudini dobbiamo tener conto se vogliamo creare un business di successo. Sono questi alcuni dati che emergono da Giffoni Big Data, report nato dalla collaborazione tra Giffoni Innovation Hub, creative agency che progetta e realizza strategie, format e eventi nel mondo dell'innovazione per i giovani, e DeRev, l’azienda italiana specializzata in strategie digitali e comunicazione sui social media. Il lancio dell’indagine ha dato il via agli eventi della rassegna Next Generation 2017, in programma fino al 22 luglio a Giffoni Valle Piana (SA) nell’ambito del Giffoni Experience.

Addio al posto fisso
Una generazione sempre più intraprendente quella dei nativi digitali: solo l’8,27% ambisce al lavoro dipendente, contro il 52 per cento che spera di affermarsi nella libera professione per gestire il lavoro secondo scelte e tempi autonomi, senza - però - fare rinunce nei rapporti personali e negli affetti famiglia. Per una professione che conceda spazio e autonomia, invece, sono disposti a rinunciare al tempo libero e, soprattutto, ai soldi. La voglia di affermazione dei nativi digitali è forte soprattutto nei settori delle industrie creative.

La comunicazione
Il report Giffoni Big Data, condotto su un campione di 1836 adolescenti italiani dai 10 ai 22 anni, mette al palo diversi stereotipi, anche sul piano dei social network: Le preferenze d’uso nei principali canali social e app  individuano nei sistemi di messaggistica diretta il mezzo essenziale per la comunicazione interpersonale con Whatsapp a surclassare colossi come Facebook, Instagram e Twitter mentre se la cava decisamente meglio Youtube. «Interessante – commenta Orazio Maria Di Martino, Coo e co-founder di Giffoni Innovation Hub – la modalità di fruizione dei social: solo una ristretta cerchia è molto attiva, ossia pubblica contenuti tutti i giorni e più volte al giorno, mentre oltre il 46 per cento si dichiara semplice spettatore di quel che postano gli altri, presenza che emerge attraverso like, reazioni e condivisioni dei post piuttosto che pubblicando video. Dato che scalfisce la grande rilevanza attribuita al linguaggio audiovisivo tra i giovani. In ogni caso è la fotografia a uscire vincitrice, i ragazzi la preferiscono di gran lunga agli status di solo testo».

L’industria creativa
Giffoni Big Data intercetta anche le inclinazioni relative alle scelte dei prodotti creativi: essenziale il rapporto orizzontale, in particolare il consiglio degli amici (6608 punti) e le recensioni di altri utenti sul web mentre i giudizi degli influencer sui social (youtuber e instagramer, 3833 punti) seguono in graduatoria, a confermare l’affermarsi di una dinamica diversa dal passato nel dialogo con l’utente-consumatore. La comunicazione commerciale classica, la pubblicità in televisione, le recensioni sui giornali (3502 punti) e le inserzioni web e social restano indietro. I canali di fruizione preferiti rivelano una tendenza anche in questo caso «meno digital» di quanto presumano i luoghi comuni con la televisione e lo spettacolo dal vivo (7473 punti) a prevalere sul pc. E persino la portabilità è ridimensionata con tablet (4291) e smartphone in fondo alla classifica.