16 aprile 2024
Aggiornato 08:30
impresa

Cos'è We Start, il programma dove si finanziano le idee del Sud Italia

L’iniziativa principale di We Start è la We Start Challenge: incentrato sul tema del Social Impact, questo programma supporta ogni anno un numero selezionato di giovani imprenditori con un’idea ad impatto sociale

NAPOLI - Il digitale sta spingendo il Mezzogiorno verso una lenta, ma costante fase di recupero. Si respira aria di fiducia nei confronti della nuova economia e crescono le startup innovative. Un traguardo importante per quella fetta dell’Italia che, spesso, rimane ancorata alla conversazione e fatica a prendere il volo. Il merito è sicuramente legato agli incentivi, sempre più consistenti, ma anche al coraggio e all’iniziativa di imprenditori che non si sono dati per vinti e hanno visto nell’innovazione una leva per farsi largo tra la folla e arrivare in cima alla montagna. Uno di questi è Antonio Ricciardi, vice presidente dell’associazione Impact, che insieme a Rotaract Zona Partenopea, ha creato We Start, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo e la diffusione di soluzioni innovative ad impatto sociale.

Cos’è We Start
«Troppo spesso al Sud Italia ci si lamenta di tutto ciò che non funziona: nel caso delle start up sempre più spesso si legge di grandi «invenzioni», ma al contempo della mancanza di un ecosistema che avvicini startup ad investitori privati - ci racconta Antonio -. We Start è il tentativo di un gruppo di giovani campani che per lavoro hanno sviluppato un vasto network di relazioni nazionali ed internazionali di preparare i giovani imprenditori del nostro territorio ad interagire con fondi di investimento e di creare una prima occasione di incontro tra due mondi di chi fa startup in Campania e di chi investe in idee ad impatto sociale in Italia e nel mondo».

Il programma di accelerazione
L’iniziativa principale di We Start è la We Start Challenge: incentrato sul tema del Social Impact, questo programma supporta ogni anno un numero selezionato di giovani imprenditori con un’idea ad impatto sociale nello sviluppo del proprio modello di business e consente loro di entrare in contatto con un vasto network di professionisti ed investitori. Quest’anno We Start Challenge è arrivata alla sua seconda edizione e vedrà l’evento finale del 20 maggio svolgersi presso il centro congressi della Federico II di Naopoli. «Siamo davvero entusiasti della qualità e della varietà delle startup ammesse a questa fase della seconda edizione di We Start Challenge. Le nostre città saranno posti migliori in cui vivere grazie alla rete intelligente di sensori che rilevano ed elaborano in tempo reale gli inquinanti dell’aria proposti da Sense Square, ad esempio - ci dice ancora Antonio -. Ma le idee sono davvero tante, dalla rivoluzione del commercio locale ai drink bio ricavati dagli scarti dell’industria agroalimentare».

Le startup di We Start
Le startup che si apprestano a partecipare all’evento finale sono 8: solo una di queste sarà premiata e riceverà l’assegnazione del premio.
Sense Square: la startup offre reti di monitoraggio della qualità dell’aria ad elevata risoluzione spaziale e temporale. Elaborando i dati in tempo reale li rende disponibili a tutti 24/24h, tracciando le emissioni e proponendo soluzioni per ridurre l’inquinamento.
3D Rap: 3DRap propone un servizio di rapid prototyping che si avvale dell’additive manufacturing come tecnologia in grado di realizzare manufatti devoti ad applicazioni in cui il fattore economico scoraggia l’impiego di tecniche tradizionali.
BioNaet: produce bevande eco-innovative ottenute dagli scarti agroalimentari mediante tecnologia moderna ed eco-sostenibile di estrazione rapida solido- liquido.
Joycos: è una piattaforma social b2bc che ha lo scopo di portare i consumatori ad acquistare nei negozi locali senza perdere le funzionalità del mondo online. Joykos riduce le distanze tra questi due principali attori favorendo il commercio locale.
HandShake: la startup produce una protesi per mano su misura realizzata con stampa 3D.
Safe Ski Binding: la startup ha sviluppato il una nuova tipologia di attacco sci-scarpone, che combina per la prima volta elementi meccanici con elementi elettronici. L’attacco sarà costituito da sensori piezoelettrici di pressione che registreranno le forze che nascono durante una distorsione; un mini-circuito per collegare i sensori all’attuatore meccanico; un attuatore meccanico che, dopo aver ricevuto l’input dai sensori, provvede allo sgancio effettivo dello sci.
Una Napoli al Giorno: la startup propone un nuovo concept di turismo esperienziale attraverso la vendita di pacchetti turistici e progetti crowdfuding.
Kargo: community tra sender e carrier.