25 aprile 2024
Aggiornato 23:30
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Hydro, il primo orto da interno per un'agricoltura sostenibile

Hydro 1216 è il primo orto da interno dotato dell’innovativo sistema Exchange Grow Tech che permette di scambiare la parte idraulica di coltivazione in modo da permettere l’utilizzo di varie tecniche di coltivazione con un unico sistema

MILANO - Metti insieme l’urbanizzazione, lo spostamento sempre più consistente della popolazione verso le metropoli e le nuove tecniche di coltivazione fuori suolo (idroponica e aeroponica). Condisci tutto con la sostenibilità e con il ridottissimo impatto ambientale. Una direzione più o meno univoca verso cui si stanno rivolgendo gli sviluppi in campo aerotecnica: rispetto per l’ambiente e riduzione degli spazi. A tutte queste funzioni assolve Hydro 1216, prodotto da Agrobotica, un vero e proprio elettrodomestico autonomo per la coltivazione da interno di vegetali. Del resto a chi non piacerebbe avere il basilico fresco da usare magari appeso alle pareti del salotto?

L’assenza di pesticidi
«Hydro 1216 è nato dalla mia passione per la robotica e per l’ambiente - ci racconta Ivano Cremonesi -. E per risolvere alcune problematiche molto importanti. Dà la possibilità di coltivare ortaggi in qualsiasi periodo dell’anno e riduce notevolmente l’impatto ambientale in termini di CO2 e pesticidi». Oggi, infatti, il sistema agricolo tradizionale si regge sull’impiego abbondante di fertilizzanti e pesticidi, indispensabili per combattere infestazioni di insetti, funghi, muffe o piante infestanti. Tecniche che lasciano residui anche nei prodotti che mangiamo. Non è sempre facile stabilire gli effettivi danni che il nostro corpo subisce a causa di questi residui, ma è appurato da molti studi scientifici che possono avere ripercussioni sul nostro organismo in termini di aumento nello sviluppare disabilità, disturbi neurologi e cancro. Nella tecnica di coltivazione utilizzata da Hydro 1216 questi additivi chimici non sono necessari in quanto basata su un innovativo sistema Idroponico in grado di coltivare senza l’utilizzo di terra ma semplicemente portando tutti i nutrimenti necessari al vegetale mediante l’acqua.

Un sistema espandibile
Hydro 1216 è il primo orto da interno dotato dell’innovativo sistema Exchange Grow Tech che permette di scambiare la parte idraulica di coltivazione in modo da permettere l’utilizzo di varie tecniche di coltivazione con un unico sistema. «Ho pensato a chi non è esperto di robotica ma è comunque interessato a utilizzare questa tecnologia - continua Ivano -. Questo significa che il sistema di interscambio permette di passare dall’idroponica all’irrigazione a goccia oppure all’aeroponica e di essere implementato anche con tecniche future. E’ come prendere una macchina e sostituire il motore». All’interno di Hydro 1216 la tecnologia consente di ricreare un microclima ideale, adatto al normale sviluppo della coltura. Si tratta quindi di un prodotto espandibile che può essere implementato a seconda delle proprie esigenze e delle proprie conoscenze nel campo della robotica e della tecnologia.

Risparmio di CO2 e design
Hydro 1216 è stato inoltre costruito tenendo conto dell’impronta carbonica. Qualsiasi attività produttiva del ciclo di vita di un prodotto o servizio genera emissioni ed è per questo che Ivano ha pensato a un prodotto costituito di polistirolo rivestito che riduce notevolmente l’emissione di CO2. L’intero sistema di coltivazione, inoltre, pesa solo 1,5 chili e questo determina un ulteriore risparmio di emissioni durante le fasi di trasporto. Ivano, però, ha anche pensato al design perché Hydro è un prodotto che possiamo tenerci in casa: mediante appositi supporti è possibile trasformare intere pareti in orti o giardini verticali da interno creando così ambienti più verdi e confortevoli. «Possiamo coltivare insalate, fragole, piante aromatiche che sono buonissime - conclude Ivano -. E dobbiamo capire che queste tecniche di coltivazione non determinano una riduzione di qualità, anzi. Solo chi vive in campagna può sapere quanti pesticidi vengono utilizzati in agricoltura. Un ortaggio coltivato con questi sistemi innovativi è buono e, soprattutto, molto più sano».