19 aprile 2024
Aggiornato 10:30
con il segno più

Cosa dice il rapporto Mise 2016 sulle startup

I trend demografici al 31 dicembre 2016 raccontano uno scenario frutto delle policy con 6745 start up innovative, +12 per cento in sei mesi, +31 per cento in un anno e +112 per cento in due anni.

Cosa dice il rapporto Mise 2016 sulle startup
Cosa dice il rapporto Mise 2016 sulle startup Foto: Shutterstock

ROMA - Del resto il 2016 è stato l’anno in cui si è registrato il maggior numero di investimenti in startup, 182 milioni di euro. Siamo ben lontani dai nostri vicini di casa: in Italia i Venture Capital investono ancora solamente un settimo di quanto fanno le controparti tedesche e circa un sesto di quanto finanziato da parte dei Vc in Francia. Ma possiamo dire che i bilanci possono considerarsi quantomeno positivi. Anche nell’ottica di quanto emerso dall’ultimo rapporto Cerved che scatta la fotografia di un’Italia imprenditoriale dove calano sempre più i fallimenti delle PMI. E i numeri positivi arrivano anche dal Rapporto Mise, per capire anche ciò che rimane da fare per portare l'Italia ad un posizionamento migliore sul fronte del finanziamento del mondo delle start up.

Un bilancio con il segno +
La presentazione della relazione annuale 2016 sullo stato di attuazione e sull'impatto delle policy per StartUp e Pmi innovative da parte del ministero dello Sviluppo Economico, svoltasi presso Luiss Enlabs alla stazione Termini di Roma, fornisce il quadro inequivocabile di un fenomeno in crescita esponenziale: i trend demografici al 31 dicembre 2016 raccontano uno scenario frutto delle policy con 6745 start up innovative, +12 per cento in sei mesi, +31 per cento in un anno e +112 per cento in due anni. La Lombardia è la prima regione per popolazione (22,5% del totale), seguita da Emilia Romagna e Lazio, con Milano prima provincia italiana a superare le 1000 start up innovative.

Riflettere per rafforzarsi
«Il rapporto mette in evidenza tutte le luci della policy che ha avuto e sta avendo, con risultati molto significativi - ha detto Stefano Firpo, DG per la Politica Industriale, la Competitività e le Pmi del Mise -. Questo è un momento per riflettere, basandosi sull'evidenza dei dati, sui prossimi passi e su come far sì che l'ecosistema italiano possa consolidarsi e rafforzarsi».

Le startup sopravvivono
Nell’anno appena terminato, la dinamica delle iscrizioni alla sezione speciale del Registro delle imprese ha conosciuto una crescita costante, con un picco di 248 startup iscritte nel marzo 2016. Il tasso di mortalità appare, anche se in leggera crescita rispetto all’anno precedente, ancora notevolmente basso; per la prima volta, inoltre, vengono presentate statistiche sul tasso di sopravvivenza delle imprese, le quali nel 95,1% del casi risultano ancora attive a tre anni dall’avvio. In utile solo neanche il 43% delle startup innovative, per un giro di affari al di sotto di 590 milioni di euro.

Dove sono e cosa fanno le startup
Altri dati: in Trentino-Alto Adige oltre 10 società di capitali su 1000 sono una startup innovativa, nel Lazio invece solo 2,5 su 1000. Per quanto riguarda i settori economici, le startup rappresentano il 25,6% del comparto ricerca e sviluppo, l'8% della produzione software e solo lo 0,6% del manifatturiero. Gran parte delle startup innovative opera nei servizi (il 75%), il 18% invece è nell'industria. In crescita gli occupati, +44,8% in un anno per un totale di 34.791 tra soci e dipendenti. Il fatturato (calcolato sul 60% delle startup iscritte) vede con i bilanci 2015 una produzione complessiva pari a 584 milioni di euro (+260 sul 2014). Le start up in utile sono il 42,8% del totale e il capitale complessivo è pari a 351 milioni di euro.

Un anno di svolta
«Il 2017 potrebbe essere veramente un anno di ulteriore svolta, ci sono energie concomitanti in movimento e al lavoro, bisogna che ci sia una regia affidata ovviamente al Mise - ha detto Carlo Mammola, AD Fondo Italiano d'Investimento -. Il Fondo sarà protagonista con varie iniziative che vedranno la luce già nei prossimi mesi. Perchè adesso è bene non mollare un millimetro per questa che è una sfida vitale per il paese».