28 marzo 2024
Aggiornato 10:00
presto anche a roma e torino

A Londra il primo ristorante dove il cibo è fatto con la stampa 3D

Nove portate con ingredienti stampati in 3D. Food Ink è il primo ristorante nel mondo a servire un menù realizzato tutto con una stampante 3D. Prossime tappe anche a Roma e Torino

LONDRA - Nel menù, comodamente seduti a tavolo, potrete trovare la battuta di carne, oppure la pasta di grano duro. Un po’ come avviene in tutti i ristoranti. Solo che gli ingredienti dei piatti che ordinerete saranno stampati in 3D. E’ Londra la città che si prepara ad accogliere la vera rivoluzione del food tech. Dietro al progetto Food Ink. L’inaugurazione avviene proprio in questi giorni nella capitale dell’innovazione in un locale di Shoreditch.

Il primo ristorante dove si mangia cibo stampato in 3D
Una vera e propria rivoluzione dato che anche gli arredi, comprese le posate, sono state realizzate con la stampa 3D. E il cibo. Un menù di nove portate tutte realizzate sotto gli occhi dei commensali con il prodigioso marchingegno: una stampante caricata, invece che con la resina, con ingredienti «freschi». La stampante è stata realizzata da byFlow, inventore della prima stampante 3D portatile multimateriale. Il menù è invece stato concepito dai master chef Joel Castanye e Mateu Blanche, provenienti dai ristoranti stellati La Boscana in Barcellona e elBulli a Londra.

Un menù da 300 euro a persona
Valutato come uno degli eventi più importanti dell’anno, anche il menù ha un prezzo piuttosto caro: 264 sterline a persona, per un numero di invitati che non supera le 10 persone. Del resto, si tratta - a tutti gli effetti - di un ristorante esclusivo. Food Ink è, infatti, il primo ristorante nel mondo a servire un menù realizzato tutto con una stampante 3D.

Anche a Roma e Torino
Solo pochi eletti potranno dunque vivere questa esperienza storica, mentre per gli altri comuni mortali la tecnologia e la rete mettono a disposizione lo streaming attraverso il sito di Food Ink. L’obiettivo dell’azienda, però, è quello di creare una vera e propria catena di franchising a Berlino, Dubai, Seoul e New York. Non resta esclusa neppure l’Italia, dove ristoranti del genere sorgeranno a Roma e Torino. Cosa ne penseranno i nostri chef stellati?