20 aprile 2024
Aggiornato 01:30
300 milioni di foto di cibo al giorno

Do Eat Better, l'app che ti trova il piatto migliore della tua città

Ad essere recensiti sono solo i piatti migliori, attraverso un sistema social. L'app è, di fatto, un social network basato sulle foto del cibo: in questo modo è possibile risalire a dove quel piatto è stato cucinato

GENOVA - Quante volte vi è capitato di andare in quel ritorante stellato, magari consigliato da TripAdvisor, e non trovare il piatto che cercavate? Oppure, mentre siete al tavolo, veder scorrere davanti ai vostri occhi un piatto di spaghetti succulento e non sapere quale sia il suo nome? E’ quello che è capitato anche a Daniele Tardivelli, co-founder di Do Eat Better. «Ero a cena con mia moglie e mentre lei ha ordinato un piatto che le è piaciuto parecchio - ci racconta Daniele - io mi sono dovuto accontentare poiché quello che avevo scelto non era esattamente come mi aspettavo».

Un’app che ti trova il piatto migliore
Da qui la brillante idea. Perché non creare un’applicazione che funga da vera guida, non del ristorante, ma del piatto, proprio quello che abbiamo visto in quella fotografia su Instagram o su Facebook. Già, perché l’idea, di fatto, nasce in chiave social e proprio in relazione ai 300 milioni di post che vengono pubblicati quotidianamente su Instagram sul mondo del cibo. L’app si chiama Do Eat Better e in soli due mesi ha già raggiunto i 2mila utenti. «Io e miei soci Nicola e Giorgio abbiamo pensato a una soluzione che potesse costituire una sorta di certificazione popolare del piatto migliore, quello che troviamo anche nella Trattoria di Nonna Pina - continua Daniele -. La nostra è una guida social creata dagli stessi utenti e grazie al giudizio della gente comune».

Come funziona Do Eat Better
Niente a che fare con TripAdvisor, assicura Daniele, dove la maggior parte delle volte ci sono indicazioni sulla qualità del locale, del servizio e commenti generici. Qui si parla solo di piatti. E così, l’app funziona come un social network. Sulla bacheca è possibile vedere i post delle persone seguite che pubblicheranno quindi i piatti che hanno assaggiato e per i quali hanno espresso un parere positivo: «Non ammettiamo recensioni negative - precisa Daniele - ma solo i piatti che davvero sono piaciuti all’utente dando in questo modo valore anche al ristorante che il piatto lo ha cucinato». Dall’altro lato è possibile, tramite il campo di ricerca, sapere quali sono i piatti più graditi dall’intero social network, grazie a una classifica generata dai like e dall’effettiva condivisione delle fotografie. In questo modo chiunque può diventare un critico gastronomico e consigliare i piatti migliori che si possono trovare in città. L’applicazione al momento conta 2mila utenti (a soli 2 mesi dal lancio) e ha mappato circa 900 ristoranti, per lo più ubicati nelle città di Genova, Milano, Roma e Napoli.

Un business per i ristoranti
Da una parte gli utenti e dall’altra i ristoranti. Sì, perché ammettendo solo recensioni di piatti positive, il valore aggiunto per il locale cresce. Così, sul modello di Facebook, Daniele e il suo team hanno pensato a un servizio che fosse davvero win win. «Se DoEatBetter riuscisse a raggiungere una vera massa critica - ci spiega Daniele - potremmo proporre degli annunci sposnorizzati e targhettizzati verso le persone che sono interessate al mondo del cibo e in particolare a un determinato segmento del settore». Ma c’è di più, perché attraverso un misero abbonamento di 3 euro, i ristoratori potrebbero anche decidere di customizzare la propria pagina sul portale di DoEatBetter e quindi scalare le classifiche di questo social network innovativo e focalizzato sul magico mondo del food.

Il mondo dei food blogger
L’obiettivo più a breve termine è quello di costruire una vera massa critica. Per farlo Daniele e il suo team stanno cercando di interagire con il mondo dei food blogger, persone già abituate a scrivere recensioni sui piatti che assaggiano in modo tale che l’applicazione arrivi presto anche nelle mani dei ristoratori. Del resto il mondo del cibo è un settore che sta andando per la maggiore e sul quale crescono gli investimenti, investimenti che anche DoEatBetter sta cercando. «Realizzare questo progetto sarebbe un sogno per noi - conclude Daniele -. Il mondo delle fotografie legate al consumo del cibo ci fa ben sperare». Del resto, la partita, oggi come oggi, si gioca sul web.