23 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Salute online

Paziente 2.0: il medico arriva solo dopo la ricerca online

Ormai la metà degli italiani cerca attivamente on line informazioni sulla salute ma il 63% si reca comunque dal proprio dottore di fiducia per ulteriori informazioni

Analisi di laboratorio
Analisi di laboratorio Foto: Shutterstock

ROMA – Lo sviluppo delle nuove tecnologie e la loro diffusione nella popolazione italiana ha contribuito a cambiare anche il modo in cui i pazienti si informano sulla salute e si influenzano vicendevolmente. Per analizzare questo nuovo processo IBSA Foundation, organizzazione non-profit che ha lo scopo di promuovere, sostenere e contribuire allo sviluppo della ricerca scientifica, ha promosso all’Università La Sapienza di Roma, l’incontro dal titolo «La salute in rete: progresso o pericolo?». Alla base del confronto tra esperti, studiosi, Istituto Superiore di Sanità e AIFA i risultati di una ricerca realizzata da Gfk su un campione di 2.066 individui.

Le informazioni sulla salute si cercano sul web
Il primo dato che emerge è che 1 italiano su 2 ricerca attivamente informazioni sulla salute, 2 su 3 nella fascia tra i 25 e i 55 anni. Per tutti il medico è il riferimento centrale (85% medico di base, 68% medico specialista), subito seguito dal web, il cui ruolo rilevante viene confermato dal 49% degli intervistati. Vengono dopo i consigli del farmacista (37%), quelli di parenti e amici (36%) e infine quelli dei media (24%). Varia il channel mix in base al livello di istruzione: i laureati utilizzano molteplici canali ricorrendo al medico di medicina generale per il 79% e al web per il 73%, mentre chi ha la sola licenza elementare registra una fortissima prevalenza del medico di base, 91%, a fronte di un ricorso all’8%. Chiaramente diverse le informazioni ricercate a seconda della gravità delle condizioni di salute con chi ha problemi più gravi che cerca per il 59,3% informazioni sui centri di eccellenza e per l’83,7% sullo specifico problema di salute, mentre tra chi ha non ha problemi di salute specifici il 58,2% cerca informazioni su corretti stili di vita o comportamenti salutistici.

Salute, cosa cercano gli utenti sul web
Diverse e articolate le informazioni cercate sul web: alla domanda «quali informazioni sulla salute ha cercato su internet?» l’83% degli italiani indica informazioni riguardanti le patologie, il 66% sulle possibilità di cura e il 64% sui corretti stili di vita. Le ricerche comprendono inoltre accentuazioni specifiche sui farmaci prescritti dal medico (44%) e sui farmaci da banco (35%). «La democratizzazione dei dati e delle informazioni nel campo della salute provocherà una rivoluzione paragonabile a quella seguita all’introduzione sul mercato degli smartphone, che hanno concentrato in un unico apparecchio una molteplicità di funzioni cambiando per sempre i concetti di connessione e comunicazione - spiega la Dott.ssa Valentina Mantua, Psichiatra e Dirigente Medico dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) -. Uno dei componenti fondamentali della medicina il rapporto medico-paziente, sarà rivoluzionato dal venire meno di quella asimmetria nella conoscenza che lo ha contraddistinto. La sfida per AIFA è, già oggi, quella di offrire dati e informazioni a una platea di utenti in crescita, che siano certificati e validati dal punto di vista regolatorio». Si cerca soprattutto sui siti mentre blog e forum vengono mediamente utilizzati da 1 su 4, in particolare dalle fasce più giovani rispetto a quelle più anziane. E’ molto positiva la valutazione del canale web che viene preferito rispetto ai media tradizionali, in particolar modo dalle persone «attente alla salute», e considerato facile da consultare (85%), utile (76%) e affidabile (65%). L’uso del web appare comunque equilibrato. Se si analizza quale peso hanno poi le informazioni in fatto di salute trovate online emerge che queste influenzano le decisioni e i comportamenti futuri di solo il 48% del panel, uno sviluppo che trova d’accordo tutti i diversi livelli di istruzione.

Dopo la ricerca online arriva il medico
Ecco allora che il paziente dopo la ricerca sul web si rivolge al proprio medico, il 63% infatti della popolazione, dopo aver trovato online informazioni sulla salute, si è recato dal proprio dottore di fiducia per ulteriori delucidazioni e approfondimenti. Ma il medico come si rapporta a un paziente informato? In ambulatorio si vive spesso come una «minaccia» la relazione con il nuovo paziente 2.0: solo il 10% dei medici di medicina generale e il 17% degli specialisti pensa che sia utile cercare informazioni su internet e utilizzarle per confrontarsi con il medico e comprendere meglio la propria situazione, probabilmente perché una buona fetta (il 33% degli specialisti e il 42% dei MMG) è convinto che informarsi su internet possa poi rendere più difficile il rapporto con il medico. Questo non fa che allontanare i due soggetti incrinandone la relazione. Diventa allora fondamentale favorire l’alleanza fra paziente e medico e fornire a quest’ultimo strumenti di presidio per guidare la popolazione nelle ricerche online. Internet necessita di essere incluso nella relazione potendo affermarsi quale collante e territorio di confronto all’interno della relazione.