2 maggio 2024
Aggiornato 01:30
Disastro ambientale

Cnr: impatto a lungo termine su ecosistema Po e Adriatico

E' possibile una attenuazione del fenomeno «acuto», ma le tossine rimangono

ROMA - Lo sversamento di sostanze inquinanti, petrolio e quindi idrocarburi, nel Lambro e il loro passaggio nel Po avranno un impatto a lungo termine non solo sull'ecosistema del principale fiume italiano, ma anche sul Mare Adriatico che è l'ecosistema recettore finale del Po. Secondo gli studi condotti dall'Istituto di ricerca sulle acque (Irsa)-Cnr, nonostante l'impatto sull'ecosistema fluviale sia stato in parte attenuato dall'aver «sacrificato» l'impianto di depurazione dell'Alsi, in cui è stata trattenuta una parte rilevante dei prodotti petroliferi pervenuti attraverso il collettore consortile, la grande quantità di idrocarburi in gioco determinerà un significativo impatto per un certo tempo sulla fauna fluviale.

Una situazione solo in parte alleviata dalle portate del fiume in queste settimane, dovute al lungo periodo piovoso che caratterizza questo inverno. «In un corso d'acqua, infatti, portate elevate - spiegano gli esperti - determinano la mobilizzazione degli oli pesanti eventualmente depositatisi sul fondo, mentre quelli più leggeri vengono maggiormente dispersi incrementando i problemi alle biocenosi acquatiche sensibili alla tossicità degli idrocarburi policiclici aromatici, degli idrocarburi alifatici e degli altri inquinanti più o meno solubili largamente presenti nei prodotti petroliferi riversati nel Lambro».

La situazione idrologica attuale del Po può quindi favorire l'attenuazione del fenomeno acuto, ma non necessariamente attenua il problema dell'impatto a lungo termine sull'ecosistema. L'accumulo di idrocarburi nei sedimenti, infatti, potrà rappresentare una sorgente di esposizione a sostanze tossiche per un periodo molto lungo. Analizzando il problema dell'impatto nel contesto del bacino idrografico padano, le preoccupazioni devono però distinguersi in effetti ecologici sul Po ed effetti sanitari per l'uso potabile delle acque nella parte terminale del suo percorso.