28 agosto 2025
Aggiornato 13:00
Gli scienziati della Monash University

Un “cavallo di troia” di dimensioni nano per aiutare l’assorbimento degli antiossidanti

Servirà ad assicurare che gli antiossidanti curativi possano essere meglio assorbiti dall’organismo umano

Gli scienziati della Monash University hanno progettato una nanoparticella da utilizzare come «cavallo di troia» per assicurare che gli antiossidanti curativi possano essere meglio assorbiti dall’organismo umano. Gli antiossidanti sono noti per la loro capacità di neutralizzare gli effetti nocivi dei radicali liberi e di altre sostanze chimiche reattive che sono generate costantemente nel corpo umano.

Nello specifico la nanoparticella messa a punto dal team di ricerca coordinato da Ken Ng e Ian Larson protegge gli antiossidanti dalla distruzione nell’intestino assicurando loro maggiori possibilità di essere assorbiti nel tratto digerente. Si tratta di una nanoparticella biopolimerica a base di chitosano che grazie a una proprietà collosa è in grado di legarsi alla parete intestinale, riversando il proprio contenuto direttamente alle cellule dell’intestino e favorendo così il loro assorbimento nel circuito ematico.

Sebbene lo studio sia ancora in una fase iniziale – fa sapere Ken Ng – l’obiettivo a lungo termine degli scienziati e di inserire nanoparticelle di questo tipo anche negli alimenti per facilitarne la digestione.