Strage Egitto, dopo l'attentato in moschea parte la controffensiva
E' partita la controffensiva dell'aviazione militare egiziana, in seguito all'attentato alla moschea di Rawda, nel Sinai, dove sono morte almeno 235 persone
SINAI - E' partita la controffensiva dell'aviazione militare egiziana, in seguito all'attentato alla moschea di Rawda, nel Sinai, dove sono morte almeno 235 persone. L'aviazione militare ha distrutto alcuni veicoli utilizzati nell'attacco, insieme ad alcuni magazzini che contenevano armi e munizioni. Il presidente egiziano Abdel Fatah al-Sisi, aveva annunciato che l'esercito e la polizia avrebbero vendicato «i martiri» e ristabilito «con la forza la sicurezza e la stabilità in tempi brevi» nella regione. L'ultimo bilancio delle vittime diffuso dalla televisione di Stato egiziana è di 235 morti e almeno 109 feriti: si tratta dell'attacco più sanguinoso mai avvenuto nella regione, in cui sono attive diverse milizie jihadiste. L'attacco, non ancora rivendicato ufficialmente ma attribuito dalle autorità ai gruppi jihadisti aveva come obbiettivo la moschea di Rawda, situata a una quarantina di chilometri a ovest del capoluogo del Sinai del Nord.
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