25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Canada

Caso Huawei, libertà su cauzione per Meng Wanzhou

Era stata arrestata in Canada a inizio dicembre su richiesta degli Stati Uniti. Intanto un ex diplomatico canadese arrestato in Cina

Logo della Huawei
Logo della Huawei Foto: ANSA

VANCOUVER - La direttrice finanziaria del colosso cinese delle telecomunicazioni Huawei, arrestata a Vancouver a inizio dicembre su richiesta degli Stati Uniti, sarà rimessa in libertà su cauzione. Lo ha annunciato un giudice canadese. «Il rischio che non si presenti in tribunale (durante la procedura di estradizione) può essere ridotto a un livello accettabile imponendo le condizioni di sorveglianza proposte dagli avvocati», ha affermato il giudice al termine dell'udienza, scatenando gli applausi dei sostenitori di Meng Wanzhou.

Ex diplomatico canadese arrestato in Cina - Un ex diplomatico canadese è stato arrestato in Cina. Un evento che inasprisce lo scontro aperto tra il Canada e Pechino dopo l'arresto dalla figlia del fondatore di Huawei Meng Wanzhou su richiesta delle autorità americane per aver violato le sanzioni all'Iran. «Siamo a conoscenza della situazione del canadese arrestato in Cina», ha detto il premier canadese Justin Trudeau condividendo le preoccupazioni del think thank International Crisis Group, per cui lavora l'ex diplomatico Michael Korvig.

Pechino: «Non staremo a guardare» - La Cina «non starà a guardare», se suoi cittadini saranno «maltrattati» all'estero, ha detto ieri il ministro degli Esteri cinese, alludendo implicitamente al caso di Meng Wanzhou, direttrice finanziaria del gigante delle telecomunicazioni cinesi Huawei e figlia del fondatore del colosso, arrestata in Canada su mandato Usa. «Abbiamo a cuore in modo permanente la sicurezza e il benessere di tutti i nostri connazionali all'estero», ha detto il ministro Wang Yi, in un discorso a Pechino. «La Cina non potrà mai restare a guardare ... non risparmieremo alcuno sforzo per proteggere i diritti legali dei cittadini cinesi», ha aggiunto. Un portavoce del ministero degli Esteri cinese aveva denunciato il giorno prima il trattamento «inumano» riservato a Meng Wanzhou dalle autorità canadesi.