19 aprile 2024
Aggiornato 15:00
Germania

Razzismo e violenze. E Salvini attacca Angela Merkel sulla tv tedesca

Il vicepremier in un'intervista alla tv tedesca Deutsche Welle non risparmia critiche alla Cancelliera: «Ha sottovalutato le difficoltà dell'intergrazione»

BERLINO - Non ha usato mezzi termini. Non ha cambiato il suo stile di una virgola. Il Ministro degli Interni Matteo Salvini ha accusato Angela Merkel di essere indirettamente responsabile delle recenti violenze avvenute a Chemnitz, in Germania. La colpa della cancelliera tedesca, secondo Salvini, sarebbe di aver «sottovalutato» le difficoltà di riuscire a integrare centinaia di migliaia di migranti in Germania. «È abbastanza chiaro che Angela Merkel negli ultimi anni ha sottovalutato il rischio di tensioni sociali quando ha detto che c'era spazio per centinaia di migliaia di profughi in Germania», ha detto Salvini a proposito degli incidenti di Chemnitz in un'intervista trasmessa lunedì sera dalla televisione pubblica tedesca Deutsche Welle.

L'intervista di Matteo Salvini
«Ricordo molto bene quello che è successo durante la famosa festa di Capodanno a Colonia e in altri luoghi», ha aggiunto Salvini riferendosi alle aggressioni sessuali subite da molte donne il 31 dicembre 2015 a Colonia da parte di decine di immigrati. Un episodio che segnerebbe - secondo il vicepremier - «una svolta nella percezione dei migranti da parte dell'opinione pubblica tedesca e della generosa politica del Cancelliere nei loro confronti».

Le manifestazone dell'estrema destra
Dopo l'uccisione di un tedesco, accoltellato da alcuni immigrati a Chemnitz, l'estrema destra tedesca organizza da una settimana manifestazioni nella cittadina della Germania orientale, per denunciare i richiedenti asilo e la politica immigratoria della Merkel. Per l'episodio un iracheno e un siriano richiedenti asilo sono stati arrestati. Salvini ha detto che il recente successo del partito di estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) è stata una «chiara reazione» a quello che lui percepisce come «un errore di valutazione da parte della cancelliera tedesca e del suo governo circa la capacità della Germania di riuscire a integrare tanti rifugiati».

Le proteste di Chemnitz
Intanto non acenna a diminuire la tensione a Chemnitz, epicentro della contestazione anti-migranti dell'estrema destra. Secondo un bilancio pubblicato lo scorso 1 settembre dalla polizia, scontri con le forze dell'ordine sono scoppiati nel corso della dispersione di due cortei che hanno visto la partecipazione di più di 11.000 persone. Da una parte, circa 8mila simpatizzanti della destra ultra anti-migranti hanno marciato per le strade di questa città sassone dell'ex Rda, in omaggio ad un tedesco di 35 anni ucciso una settimana fa a coltellate. La polizia ha arrestato nell'ambito delle indagini un richiedente asilo iracheno e un siriano. Dall'altra circa 3mila simpatizzanti di sinistra hanno organizzato una contro manifestazione per denunciare l'estrema destra. Fra i feriti, quasi tutti lievi, figurano tre poliziotti.