29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Siria

La versione ufficiale della pioggia di missili in Siria

Secondo la versione ufficiale, Usa, Francia e Gran Bretagna hanno lanciato alle 3 di sabato l’attacco (“chirurgico”) contro la Siria per punire il regime di Assad

DAMASCO - Secondo la versione ufficiale, alquanto discutibile come vi abbiamo raccontato, Usa, Francia e Gran Bretagna hanno lanciato alle 3 di sabato l’attacco («chirurgico») contro la Siria per punire il regime di Bashar al-Assad, accusato dal presidente statunitense Donald Trump di aver condotto attacchi chimici «mostruosi». Il presidente Usa ha annunciato l’attacco mentre venivano lanciati i missili su Damasco e Homs per colpire tre obiettivi mirati, legati agli attacchi chimici. Si tratta di due centri di ricerca e un magazzino di componenti chimici. Sono stati lanciati 30 missili. La Difesa aerea siriana avrebbe intercettato tutti i 12 missili cruise che erano stati lanciati contro l’aeroporto militare di Dumayr. Lo ha annunciato la Difesa russa. «Ho ordinato alle forze armate degli Stati Uniti di lanciare raid di precisione su obiettivi associati alla capacità del dittatore siriano Bashar al-Assad di usare armi chimiche», ha dichiarato Trump alle 21 (le 3 in Italia). «Un’operazione combinata è in corso con la Francia e la Gran Bretagna, li ringraziamo», ha aggiunto. La difesa anti-aerea siriana è entrata in azione contro «l’aggressione americana, britannica e francese», ha reso noto la tv di stato siriana. Damasco ha dichiarato che questa operazione militare costituisce una violazione «evidente» del diritto internazionale e «avrà delle conseguenze». Il regime siriano ha denunciato «l’aggressione barbara e brutale» dei Paesi occidentali mentre Israele ha definito «legittima» l’operazione. (Foto tratta in maniera parziale da social media).

La reazione della Russia
Non si è fatta attendere neanche la reazione della Russia, alleata della Siria. L’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov ha dichiarato: «I nostri avvertimenti non sono stati ascoltati» e i raid sono «un insulto» al presidente russo Vladimir Putin. Secondo il capo di stato maggiore Usa, il generale Joe Dunford, i raid sono stati puntati su luoghi collegati al programma delle armi chimiche siriano, uno vicino Damasco e due nella regione di Homs. Al momento, secondo il generale, non sono previste altre azioni militari. «E’ chiaro che il regime di Assad non aveva ricevuto il messaggio dell’anno scorso», ha dichiarato il segretario Usa alla Difesa Jim Mattis, ricordando i raid americani dell’aprile 2017 vicino ad Homs.

May: non c'erano alternative
Dal canto suo la premier britannica Theresa May ha dichiarato che «non c’erano alternative all’uso della forza» dopo che «tutti i canali diplomatici» sono stati esplorati invano. Così il capo del governo britannico ha spiegato la decisione di intervenire militarmente contro la Siria insieme a Francia e Stati Uniti. L’attacco chimico avvenuto a Douma «ha ucciso 75 persone», ha ricordato May sottolindo che le informazioni in possesso dell’intelligence dimostrano che l’attacco è stato condotto dal regime di Damasco. «Non si tratta di intervenire nella guerra civile. Non si tratta di cambiare regime. Si tratta di un attacco limitato e mirato che non alimenta ulteriormente le tensioni nella regione e che fa il possibile per prevenire vittime civili». Il ministero della Difesa britannico ha annunciato di aver partecipato al raid con quattro Tornado GR4 della Royal Air Force, colpendo «un complesso militare» vicino Homs. Si è trattato di un’operazione «condotta con successo».

Macron: abbiamo le prove
Mentre l’omologo francese Macron ha detto che l’intervento militare è «circoscritto alla capacità del regime siriano di produrre e usare armi chimiche», e che «non c’è alcun dubbio sulle responsabolità del regime siriano» riguardo alla morte «di decine di uomini, donne e bambini» nell’attacco «con armi chimiche» del 7 aprile a Douma. «La linea rossa fissata dalla Francia a maggio 2017 è stata superata. Quindi ho ordinato alle forze armate francesi di intervenire nel quadro dell’operazione internazionale guidata dalla coalizioone con gli Stati Uniti e il Regno Unito contro l’arsenale chimico illegale del regime siriano».