24 aprile 2024
Aggiornato 15:30
Attacco a Barcellona

Da Nassiriya ad Atocha allo spaccio. I legami dell'imam che ha radicalizzato i terroristi di Barcellona

Tra le carte degli inquirenti che indagano sull'attentato a Barcellona emerge un'inquietante scenario: che l'imam di Ripoll responsabile della radicalizzazione dei giovani terroristi sia l'anello di congiunzione con le stragi di Nassirija e Atocha

La palazzina dei carabinieri italiani a Nassiriya (Iraq) semidistrutta dall'attentato-kamikaze del novembre 2003
La palazzina dei carabinieri italiani a Nassiriya (Iraq) semidistrutta dall'attentato-kamikaze del novembre 2003 Foto: Ciro Fusco ANSA

BARCELLONA - Mentre le indagini sulla cellula terroristica che ha seminato terrore e morte a Barcellona proseguono, tra le carte degli inquirenti emerge un'ipotesi inquietante: che, cioè, esista un legame tra l'attacco di giovedì scorso e la strage di Nassiriya, dove nel novembre 2003 morirono 19 soldati italiani e nove iracheni. Il «gancio» tra le due tragedie sarebbe l'imam di Ripoll, Abdelbaki Es Satty, sospettato di aver preso parte al processo di radicalizzazione dei giovani terroristi di Barcellona, che, secondo quanto si apprende dai media, sarebbe morto nell'esplosione della palazzina di Alcanar (Tarragona) provocata dal Tatp, l'esplosivo rudimentale ma distruttivo che la cellula responsabile della strage a Barcellona voleva impiegare per distruggere la Sagrada Familia.

L'imam di Ripoll
Proprio a Ripoll, un piccolo centro in provincia di Girona, sono in molti a non riuscirsi a spiegare come quelli che apparivano ragazzi tranquilli e integrati nella comunità si siano potuti trasformare in sanguinari terroristi. Secondo gli inquirenti, avrebbe giocato un ruolo importante in questo proprio Es Satty, che avrebbe indottrinato i giovani e organizzato la cellula che non è ancora stata completamente smantellata, visto che quello che è considerato l'esecutore materiale della stragem Younes Abouyaaqoub, è ancora ricercato. 

Da Nassiriya ad Atocha allo spaccio
Ma l'imam è una vecchia conoscenza dell'intelligence spagnola: perchè l'uomo era stato indagato e poi prosciolto con l'accusa di aver fatto parte di un'organizzazione vicina ad Al-Qaeda che radicalizzò e formò proprio gli attentatori di Nassiriya. Non solo: l'imam avrebbe a che gare anche con la strage di Atocha l'11 marzo 2004, visto che una copia dei suoi documenti è stata trovata nell'abitazione di un macellaio di Vilanova, Mohamed Mrabet Fhasi, responsabile della fuga all'estero di uno degli autori di quell'attacco. Ma dopo l'assoluzione, il nome di Es Satty tornò agli onori delle cronache nel 2012, quando l'imam fu condannato per traffico di stupefacenti nella città di Castellòn, nei pressi di Valencia.