Alfano: «crisi libica non è partita di Serie B»
«Sono contrario ad ogni derby tra rigore e umanità, tra regole e solidarietà, tra sicurezza e diritti umani» ha detto oggi il ministro degli Esteri Angelino Alfano all'inviato speciale dell'Onu per la Libia, Ghassan Salamé
ROMA - E' «necessario» che la vicenda libica «stia in testa alla priorità dell'agenda politica internazionale». Il ministro degli Esteri Angelino Alfano lo ha detto oggi all'inviato speciale dell'Onu per la Libia, Ghassan Salamé, ricevuto alla Farnesina in occasione della sua prima missione diplomatica in Europa.
Alfano ha ricordato le diverse crisi nel mondo, «la questione delle minacce nordocoreane, i rapporti tra Usa-Russia, l'Ucraina, lo Yemen, la Siria»: «ci sono tantissimi problemi nel mondo, ne siamo consapevoli, ma l'instabilità libica non è una partita di serie B per la comunità internazionale, è una priorità assoluta e questo deve essere riconfermato», ha spiegato Alfano in conferenza stampa, assieme all'inviato dell'Onu. «Sono contrario ad ogni derby tra rigore e umanità, tra regole e solidarietà, tra sicurezza e diritti umani», ha detto oggi il ministro degli Esteri rispondendo a una domanda dei giornalisti sulle tensioni interne al governo riguardo alle politiche di gestione dei flussi migratori. «Non è un derby che l'Italia deve conoscere", ha aggiunto Alfano. "L'Italia deve continuare ad essere il paese che ha sposato sicurezza e umanità».
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