26 aprile 2024
Aggiornato 00:00
22 morti e 59 feriti

Manchester, tutto quello che sappiamo finora sull'attacco al concerto di Ariana Grande

Sarebbe dovuta essere una serata di gioia e divertimento, ma il concerto di Ariana Grande a Manchester si è trasformato in tragedia. La pista seguita dalle indagini è quella terroristica. Ecco tutti i dettagli

MANCHESTER - Sarebbe dovuta essere una serata di gioia e di spensieratezza, trascorsa sulle note della pop star 23enne Ariana Grande, e si è trasformata in tragedia.  Verso le 22.30 di lunedì sera, una forte esplosione, e poi il panico. Morti, feriti: la polizia ha subito cominciato a seguire la pista del terrorismo. Ariana Grande è rimasta illesa, ma ha subito fatto sapere dal suo portavoce di essere profondamente triste per quanto accaduto: «Sono spezzata. Dal profondo del mio cuore, sono così dispiaciuta, non ho parole». L'episodio è trattato come un fatto di terrorismo e le indagini sono state affidate alla North west Counter terrorism unit. Una pista investigativa, riportata dalla Cnn, indica l'azione di un kamikaze che sarebbe già stato identificato. Il bilancio delle vittime è di 22 morti e almeno 59 feriti, di cui moltissimi sarebbero adolescenti. La polizia ha confermato che ci sono bambini tra le vittime, ma non ne ha indicato l'età.

broken.
from the bottom of my heart, i am so so sorry. i don't have words.

— Ariana Grande (@ArianaGrande) 23 maggio 2017

Indagini
Nella sua primissima dichiarazione notturna, il capo della Great Manchester Police, Ian Hopkins non ha confermato esplicitamente l'ipotesi di un'azione terroristica suicida avanzata da funzionari Usa, che poi si sarebbe rivelata la pista seguita dalle forze dell'ordine. Hopkins ha invitato la popolazione a rimanere vigile, ha assicurato il massimo impegno investigativo in collaborazione «con le agenzie d'intelligence» e ogni sforzo per assistere i feriti e le famiglie delle vittime e ha reso noto un numero di emergenza per ottenere informazioni. Alcune indiscrezioni nel corso della nottata hanno parlato di due ordigni sincronizzati. L'attentatore sarebbe morto nel far esplodere l'ordigno: L'attentatore, posso confermarlo, è morto all'Arena. Riteniamo che fosse in possesso di un ordigno improvvisato, che ha detonato, causando questa atrocità». Hopkins ha confermato che la polizia ha dispiegato «numerose risorse» per l'inchiesta e la gestione della sicurezza, dopo quello che ha definito «l'incidente più orribile mai avuto nella Grande Manchester». Più di 400 agenti sono intervenuti subito dopo l'esplosione e durante tutta la notte, ha aggiunto. «La nostra priorità è lavorare con l'antiterrorismo nazionale e con i servizi di intelligence britannici per accertare tutti i dettagli sull'individuo che ha compiuto questo attacco», ha precisato Hopkins. «I terroristi non ci abbatteranno, nessuno ci dividerà, continueremo a lavorare tutti insieme per combattere questo tipo di attacchi», ha insistito il capo della polizia, invitando tutti i cittadini britannici a «restare vigili e attenti»«Se qualcuno ha delle informazioni, avverta immediatamente la polizia», ha aggiunto.

Il presunto attentatore, Salman Abedi
La polizia di Manchester ha confermato che il sospetto autore della strage all'uscita del concerto di Ariana Grande è Salman Abedi, 22 anni. La priorità resta stabilire se ha agito da solo o nell'ambito di una rete organizzata - pista che pare più probabile -, ha detto il Chief Constable Ian Hopkins della Greater Manchester Police. L'uomo era rientrato di recente dalla Libia. E' quanto ha raccontato al Times un suo amico dell'Università di Salford: «Era andato in Libia tre settimane fa ed era tornato da poco, giorni fa». Salman Abedi è nato a Manchester nel 1994 da genitori libici, fuggiti dal Paese del Nord Africa dopo essere diventato oppositori di Muammar Gheddafi. Tuttavia, secondo quanto raccontato dalla stampa dai fedeli della moschea di Didsbury, il padre di Abedi sarebbe tornato a vivere nel Paese nordafricano. Le forze di sicurezza hanno perquisito l'abitazione di Abedi a Fallowfield, nella zona meridionale di Manchester, e hanno arrestato il fratello Ismael, 23 anni, tuttora sotto custodia. La polizia e l'intelligence britannica stanno ora cercando di stabilire se nel suo viaggio in Libia il 22enne sia stato addestrato in un campo jihadista. Abedi era noto ai servizi di sicurezza per i suoi rapporti con Raphael Hostey, 24 anni, anche lui di Manchester e noto reclutatore di combattenti dello Stato islamico (Isis) da mandare in Siria, ma non era tra i 350 jihadisti noti all'intelligence dopo il loro rientro dal conflitto.

Segnalato 5 volte
Secondo il quotidiano britannico Telegraph, l'attentatore di Manchester venne ripetutamente segnalato alle autorità dell'antiterrorismo britannico, ma non è stato fermato. La testata riferisce di almeno cinque occasioni in cui venne denunciata la pericolosità di Salman Abedi, il 22enne britannico di origine libica che lunedì scorso ha colpito l'arena di Manchester, uccidendo 22 persone e ferendone decine. Secondo il quotidiano, amici di Abedi avrebbero contattato l'antiterrorismo dopo che il 22enne avrebbe detto loro che «essere un attentatore suicida era ok». Le autorità erano anche al corrente del fatto che il padre di Abedi fosse un noto militante di un gruppo islamista in Libia, e che lo stesso Abedi avesse rapporti con diversi jihadisti britannici in contatto con lo Stato islamico. Ieri il padre dell'attentatore è stato arrestato da una milizia libica a Tripoli, così come sono stati arrestati, separatamente, i due fratelli. Il Telegraph ha parlato con un leader della Ramadhan Foundation, Mohammed Shafiq, che ha rivelato che Abedi era stato segnalato due anni fa «perchè ritenuto coinvolto in estremismo e terrorismo»: «Le persone della comunità erano preoccupate per il modo in cui si comportava e lo avevano segnalato attraverso gli appropriati canali. Non hanno più saputo nulla». Due amici di Abedi avevano contattato, separatamente, l'antiterrorismo cinque anni fa e poi ancora lo scorso anno: «Era preoccupati perchè 'sosteneva il terrorismo' e aveva detto che 'essere un attentatore suicida era ok'», ha detto una fonte alla Bbc. Infine Akram Ramadan, 49 anni, membro della comunità libica presente nella zona Sud di Manchester, ha rivelato che anche la moschea Didsbury, da cui era stato cacciato, lo aveva segnalato alle autorità. Così come aveva fatto la stessa famiglia del 22enne, stando a quanto riferito già ieri da fonti Usa, che lo aveva denunciato come "pericoloso». La Bbc riporta che altri due arresti sono stati eseguiti dalla polizia di Manchester nell'ambito delle indagini. Una donna arrestata nella serata di ieri è stata infatti rilasciata senza capi di imputazione nei suoi confronti.

«Una rete»
Intanto, si moltiplicano i sospetti che Abedi non fosse un lupo solitario, un «improvvisatore». «Non abbiamo a che fare con un lupo solitario, c'è un network di terroristi ispirati dall'Isis», ha dichiarato a proposito della strage di Manchester il deputato statunitense Mike McCaul, che presiede l'House Homeland Security Committee americano. E che spiega anche che a Manchester è stato usato l'esplosivo Tapt, lo stesso delle stragi di Parigi e Bruxelles. E' d'accordo con lui anche il numero uno della polizia di Manchester Ian Hopkins. In totale, per la strage la polizia ha fermato 8 persone. Ma è ancora caccia all'uomo per provare a smascherare la rete di complicità attorno al kamikaze. Secondo le autorità il 22enne Salman Abedi era già finito sotto la lente dei servizi segreti prima di commettere l'attentato; altre quattro persone sono state arrestate nel corso delle indagini. Secondo fonti dell'intelligence britannica Abedi, di origine libica ma nato in Gran Bretagna, si sarebbe recato in Libia e "probabilmente" anche in Siria per poi radicalizzarsi; i suoi legami con lo Stato islamico, che ha rivendicato l'attentato, risulterebbero quindi provati.

La rivendicazione dell'Isis
I siti jihadisti hanno festeggiato l'attentato di Manchester, riporta il Site, il sito che monitorerebbe l'estremismo e l'Isis sul web, mentre lo stesso Stato Islamico ha rivendicato la paternità della strage attraverso un comunicato su Telegram.  La rivendicazione è comparsa sull'agenzia di stampa Amaq. «Con l'aiuto di Allah, per vendicare la sua religione ed in risposta alle aggressioni sulle case dei musulmani, uno dei soldati del Califfato è riuscito a piazzare ordigni esplosivi in mezzo ad un raduno di crociati nella città britannica di Manchester dove nell'edificio dell'Arena dove si tengono feste blasfeme, questi ordigni sono stati fatti esplodere», si legge nel comunicato postato sulla piattaforma social Telegram che prosegue affermando che le deflagrazioni «hanno causato l'uccisione di 30 crociati ed il ferimento di altri 70». Qunidi la minaccia: «con il volere di Allah, quello che verrà sarà ancora più duro e peggiore per gli idolatri della croce e dei loro padroni con i nostri ringraziamenti per il padrone dei due mondi».

La «profezia» social
Intanto in queste ore sul web sta rimbalzando la tesi secondo cui l'attentato alla Manchester Arena sarebbe stato preannunciato via Twitter. Centinaia di utenti stanno condividendo screenshot a partire da un account che sarebbe stato poi sospeso. L'immagine, con sfondo nero, hashtag #manchesterarena e richiamo al gruppo stato islamico, sarebbe stata diffusa a partire dalle 18.42 di ieri sera: circa quattro ore prima dell'attentato al termine del concerto che ha provocato almeno 22 morti. L'account sospeso sarebbe @owys663: l'utente avrebbe pubblicato due messaggi, con il monito a non dimenticare la "minaccia" e con la frase «questo è terrore».

Le prime vittime
La prima vittima dell’attentato di Manchester ha un nome e un cognome, secondo i media britannici: si chiamava Georgina Callander e aveva 16 anni, ed è rimasta uccisa nell’attacco kamikaze di ieri notte. Georgina solo due giorni fa aveva scritto su Twitter della sua felicità legata al poter vedere la sua cantante preferita. Identificata anche la seconda: è' «una bella bambina», Saffie Rose Roussos di soli otto anni. Saffie, per la quale era stato lanciato un appello, era al concerto di Ariana Grande con la madre Lisa Roussos e la sorella Ashlee Bromwich, entrambe ferite e ricoverate in due ospedali diversi. L'annuncio della morte della bambina è stato dato dal direttore della scuola elementare di Tarleton, Lancashire, frequentata da Saffie, Chris Upton. La Greater Manchester Police ha confermato l'identità di una terza vittima dell'attacco terroristico di ieri sera a Manchester, avvenuto durante un concerto pop. Si tratta - riferisce la Bbc - di John Atkinson, 26enne originario di Radcliffe, una cittadina nei pressi di Bury. In precedenza le autorità avevano confermato la morte di Saffie Rose Roussos, una bambina di otto anni, e di Georgina Callander, una ragazza di 18. La Regina e i suoi ospiti, che questo pomeriggio avranno un party in giardino a Buckingham Palace, osserveranno un minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime dell'attentato di Manchester.

Testimonianze
I giovanissimi fan di Ariana Grande e i loro genitori che le aspettavano fuori dalla Manchester Arena hanno descritto scene di panico dopo l'esplosione nel foyer ieri sera, che ha ucciso 19 persone ferendone almeno 59. «Ho sentito questo enorme scoppio e tutti hanno cominciato a correre verso di noi urlando e piangendo. Tutti ci calpestavano cercando di uscire» ha raccontato Jessica, che era al concerto, alla BBC radio. Jessica era le tra le 21mila persone che aveva appena assistito al concerto della pop star americana, particolarmente amata da teenager e bambini. «Era il panico ovunque» ha detto a Sky News Isabel Hodgins, un'attrice che era concerto. «Il corridoio era pieno, puzzava di bruciato, c'era moltissimo fumo». Elena Semino, che aspettava la figlia 17enne ed è rimasta ferita, ha detto al Guardian: «ho sentito calore sul collo e quando ho guardato in su c'erano corpi ovunque». Semino ha detto che era accanto alla biglietteria quando è avvenuta l'esplosione. Cheryl McDonald, che era con la figlia di nove anni, ha detto a Sky: «non ho mai avuto tanta paura in vita mia, mia figlia è sscioccata. McDonald ha descritto una scena "devastante", in un'arena "piena di bambini».

Disperazione
Gary Walker, che aspettava le figlie ed è stato colpito da una scheggia alla gamba, ha detto di essere stato a pochi metri dall'esplosione. «Qualcuno è passato dalla porta e poi bang» ha detto Walker, la cui moglie è stata ferita allo stomaco, alla BBC radio. La figlia Abigail ha detto: «Ho dovuto assicurarmi di avere con me mia sorella, l'ho presa e l'ho tirata via forte. Tutti correvano e piangevano. E' stato assolutamente terrificante». Emma Johnson, che con il marito era all'arena per prendere le figlie di 15 e 17 anni, ha detto che l'esplosione è avvenuta «certamente» nel foyer. «Eravamo in cima alle scale e il vetro è esploso. Tutto l'edificio ha tremato. Ovviamente siamo corsi e abbiamo cercato le nostre figlie che fortunatamente erano sane e salve» ha detto alla Bbc.

Sospensione della campagna elettorale. Focus G7 su terrorismo
Il primo ministro conservatore Theresa May e il suo rivale laburista Jeremy Corbyn hanno deciso di sospendere la loro campagna per le elezioni legislative dell'8 giugno, dopo l'attacco terroristico di ieri sera a Manchester, che ha fatto almeno 19 morti e 59 feriti. May e Corbyn hanno deciso di «sospendere fino a nuovo ordine» la campagna elettorale a causa dell'attacco, ha detto lo stesso leader del Partito laburista, citato dall'agenzia Press Association. Secondo fonti di stampa, il summit G7 in programma il 26 e 27 maggio non verterà soltanto sul tema migranti come era previsto ma si concentrerà inevitabilmente sul terrorismo

I precedenti
Il 22 marzo, cinque persone sono state uccise e oltre 50 ferite quando un uomo si è lanciato in auto sui pedoni sul ponte di Westminster, nel cuore di Londra, schiantandosi contro la recinzione del Parlamento. L'assalitore, il 52enne convertito all'islam Khalid Masood, è stato ucciso dalla polizia dopo che ha accoltellato un agente. Gli investigatori hanno descritto l'attacco in solitaria come "terrorismo collegato all'islamismo" ma non hanno incriminato nessuno. L'attacco terroristico più grave sul suolo britannico è avvenuto il 7 luglio 2005 quando quattro attentatori suicidi di nazionalità britannica, ispirati da al Qaida, attaccarono la rete di trasporti di Londra uccidendo 52 persone e ferendone 700.

Le reazioni dei leader internazionali
Il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso il suo «sgomento» e la sua «costernazione» per la strage avvenuta ieri sera alla Manchester Arena e che ha causato la morte di 22 persone, tra cui anche bambini. Il presidente francese, ha reso noto l'Eliseo, parlerà con la premier britannica Theresa May. Il presidente russo Vladimir Putin si è detto pronto a «sviluppare la lotta antiterrorismo» con Londra dopo l'attentato «disumano» di ieri sera a Manchester, che ha fatto almeno 22 morti e 59 feriti.  Il capo dello Stato russo «ha espresso le sue sincere condoglianze" al primo ministro britannico Theresa May ed ha "fermamente condannato questo crimine cinico e disumano», secondo quanto riferito dal Cremlino. Putin ha confermato di essere «pronto a sviluppare la cooperazione antiterrorismo con i partner britannici a livello bilaterale e nel quadro degli sforzi internazionali». Donald Trump ha espresso «assoluta solidarietà» alla Gran Bretagna dopo l'attentato a Manchester. Il presidente Usa, che ha parlato a fianco del presidente palestinese Abu Mazen a Betlemme, ha definito «perdenti malvagi» gli autori di questo ultimo attentato e in generale chi compie atti terroristici: «non li chiamerò mostri perchè a loro farebbe piacere - ha detto - da ora in poi li chiamerò perdenti malvagi, perchè questo sono, dei perdenti, ricordatelo». La responsabile della Politica estera dell'Ue, Federica Mogherini, si è augurata che i giovani europei non si lascino vincere dalla paura e continuino a condurre le proprie vite all'insegna della spensieratezza. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha invece espresso la sua «tristezza» e il suo «orrore» per l'attentato . «Con paura e orrore seguo le notizie a Manchester. E' inconcepibile che qualcuno approfitti di un gioioso concerto pop per uccidere quante più possibili persone, giovani persone o ferirle gravemente. I miei pensieri più profondi vanno alle vittime e ai loro parenti nella loro tristezza e disperazione», ha detto con costernazione. E ha aggiunto: «Questo probabile attacco terroristico non farà altro che rafforzare la nostra determinazione assieme ai nostri amici britannici a procedere insieme contro coloro che pianificano e compiono questi attentati pieni di disprezzo. Posso garantire alla gente in Gran Bretagna che la Germania è al loro fianco».

J'adresse mes pensées au peuple britannique, aux victimes et à leurs proches. Nous menons ensemble le combat contre le terrorisme.

— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) 23 maggio 2017

Fear won't prevail. European youth will continue to enjoy their love for life, freedom & joy, together. #Manchester pic.twitter.com/ybNHmQPvl2

— Federica Mogherini (@FedericaMog) 23 maggio 2017


La telefonata di Trump a Theresa May
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha parlato questa mattina con la prima ministra del Regno Unito, Theresa May, a proposito dell'attacco terroristico avvenuto a Manchester. La Casa Bianca ha reso noto che i due leader, al telefono, si sono trovati d'accordo sul fatto che questo attacco è stato particolarmente «ingiustificato e perverso». Il presidente «ha rassicurato la premier che gli americani stanno con il popolo del Regno Unito e che la nostra determinazione non vacillerà mai davanti al terrorismo». Il presidente ha poi «offerto aiuto per le indagini e ha promesso di portare avanti la lotta comune contro il terrorismo». Trump, conclude la nota, parlerà di persona con May questa settimana e i due leader discuteranno «dell'impegno indistruttibile dell'America» verso il Regno Unito e «del modo in cui i due Paesi potranno lavorare con alleati e partner in tutto il mondo per sconfiggere il terrorismo».

Le reazioni dei politici italiani
«L'Italia si unisce al popolo e al governo britannici. I nostri pensieri alle vittime dell'attacco di #Manchester e alle loro famiglie», ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. «Seminare la morte in un concerto, tra giovanissimi, mentre dovrebbe regnare la musica. Ciò che è accaduto a Manchester spezza il cuore. Una preghiera e un pensiero per le vittime e per quei genitori, per quelle famiglie devastate da un dolore che inizia oggi e non avrà più fine». E' quanto scrive su Facebook il segretario del Pd Matteo Renzi che su Instagram pubblica una foto della bandiera inglese con la scritta «our thoughts are with Manchester»«Altro sangue innocente, decine di morti a Manchester. La Polizia inglese parla di 'terrorismo', estremisti islamici festeggiano in rete. Mentre qualcuno prepara gessetti colorati e marce per la pace, io penso che l'unica risposta possibile siano tolleranza zero, controlli a tappeto e l'uso della forza. In guerra, chi tace o collabora è un complice. Una preghiera per i poveri morti». Così il segretario della Lega Matteo Salvini sull'attentato a Manchester. La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni scrive su Facebook: «Un kamikaze si fa esplodere a Manchester durante il concerto di una star degli adolescenti. Un attentato studiato appositamente per creare morte tra i giovanissimi, colpire i nostri figli». E prosegue: «I siti internet della jihad in festa di fronte a bambini che muoiono. Non ne possiamo più del buonismo: l'Europa reagisca senza pietà per schiacciare questi assassini. Cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutto il popolo britannico».

Italia si unisce al popolo e al governo britannici. I nostri pensieri alle vittime dell'attacco di #Manchester e alle loro famiglie

— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) 23 maggio 2017

Altro sangue innocente, decine di morti a #Manchester.
La Polizia inglese parla di "terrorismo", estremisti islamici festeggiano in rete. pic.twitter.com/91b1moj24b

— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 23 maggio 2017

Ariana Grande sospende il tour
Intanto, la pop star Ariana Grande, ancora sotto shock per quanto accaduto, ha deciso di interrompere la parte europea del suo tour mondiale che il 15 giugno l’avrebbe portata ad esibirsi anche al Palalottomatica di Roma e il 17 giugno al Pala Alpitour di Torino. Secondo quanto riferito dal suo entourage, Ariana dopo quanto avvenuto «è inconsolabile, nel pieno di un crollo nervoso. Non è nelle condizioni di potersi esibire per nessuno». In particolare, lei e il suo team sono preoccupati per la sicurezza di un eventuale prossimo concerto. Il manager di Ariana Grande, Scooter Braun, ha dichiarato: «Piangiamo le vite di tanti bambini e giovani fan uccisi da questo atto codardo, vi chiediamo di abbracciare le vittime, di portarli nei vostri cuori e di ricordarli nelle vostre preghiere».