Immigrazione, la Croazia impone più controlli anche ai cittadini Ue
Da venerdì la Croazia imporrà maggiori controlli alla frontiera, e non solo per i migranti provenienti da lontano: anche per i cittadini dell'Unione europea
ZAGABRIA - La Croazia ha deciso: più controlli, più sicurezza. Da venerdì il Paese, che fa parte dell'Ue ma non della zona Schengen, adotterà le nuove regole di Bruxelles sui controlli rafforzati. I documenti di ogni persona, sia in entrata che in uscita dal Paese, dovranno essere cioè verificati grazie a tre banche dati: quella del ministero degli Interni croato, dell'Interpol e del sistema Schengen.
Controlli sistematici anche per Paesi Ue
Fino ad ora, la polizia di confine solo in alcuni, rari casi, poteva sottoporre i cittadini Ue a controlli più robusti. Ora, invece, tali verifiche diverranno «sistemiche», da attuarsi in particolare ai valichi con Serbia, Bosnia e Montenegro, che non aderiscono all'Ue, ma anche con Slovenia e Ungheria, che invece appartengono ai 27. Da venerdì, dunque, niente più eccezioni per chi fa parte dell'Unione: tutte le persone che vorranno entrare in Croazia dovranno subire gli stessi controlli.
Chi ha dubbi, chi ci guadagnerà
Qualche timore è presente per l'eventualità che si formino lunghe file in entrata per i turisti italiani. Le nuove misure, infatti, potrebbero provocare un congestionamento del traffico alla frontiera. Ma c'è anche chi spera che queste nuove iniziative si trasformino in guadagni insperati. In particolare gli albergatori del nord-est, che sperano che un maggior numero di turisti, preoccupati per le code, possano optare per trascorrere le vacanze in Veneto o in Friuli in alternativa alla Dalmazia. Sono circa 500mila gli italiani che ogni estate attraversano la frontiera.
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