19 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Decreto d'emergenza

Migranti, l'Austria verso lo stop delle richieste d'asilo. 2.200 soldati alla frontiera

Il governo austriaco ha raggiunto un accordo sul 'provvedimento d'emergenza' che prevede un sostanziale stop alle richieste di asilo, respingimenti e fino a 2.200 soldati per controllare i confini.

L'Austria è pronta a imporre un tetto alle richieste d'asilo e a schierare più di 2000 poliziotti al confine.
L'Austria è pronta a imporre un tetto alle richieste d'asilo e a schierare più di 2000 poliziotti al confine. Foto: Shutterstock

VIENNA - Il governo austriaco ha raggiunto un accordo sul cosiddetto 'provvedimento d'emergenza' che prevede, tra l'altro, un sostanziale stop alle richieste di asilo, respingimenti in «Paesi sicuri» e fino a 2.200 soldati per controllare i propri confini.

Il progetto
Il progetto di decreto austriaco prevede la possibilità di respingere i migranti alla frontiera, senza offrire loro al possibilità di fare richiesta d'asilo, per un periodo di due anni al massimo. Dopo aver accolto nel 2015 50mila persone, oltre l'uno per cento della sua popolazione, Vienna ha posto un tetto a 37.500 nuovi migranti che è disposta ad accogliere quest'anno. Il progetto di decreto rileva che il tetto sarà presto raggiunto e che il Paese è al limite in termini di accoglienza. Il testo sottolinea inoltre che «l'arrivo di un numero insolitamente elevato di richiedenti asilo rappresenta un'enorme sfida per la sicurezza pubblica».

Negoziati laboriosi
Frutto di laboriosi negoziati sullo sfondo della scalata alla presidenza della Repubblica del rappresentante del partito di estrema destra FPÖ, Norbert Hofer, al voto del 2 ottobre, il testo divide al grande coalizione destra-sinistra che governa l'Austria. Il cancelliere socialdemocratico Christian Kern vorrebbe che il decreto entrasse in vigore solo dopo il raggiungimento del tetto, il partito cristiano-democratico ÖVP che vigesse a titolo preventivo.

Il tetto a novembre
Fervente sostenitore del testo, il ministro degli Interni Wolfgang Sobotka (ÖVP) è rimasto sul vago oggi circa le misure concrete di attuazione del testo, soprattutto nel caso in cui i paesi confinanti, come l'Ungheria, rifiutassero di riammettere i richiedenti asilo. Kern dal canto suo non ha escluso che il testo possa essere invalidato dalla Corte europea di giustizia, un'eventualità alla quale «nessuno è interessato». L'Austria ha ricevuto circa 25mila richiesta d'asilo da inizio anno e al ritmo attuale di 100-150 nuove domande al giorno, conta di raggiungere il tetto a novembre o dicembre. Per il 2017 è disposta ad accogliere 30mila persone.

Le proteste dell'Unhcr
L'alto commissariato Onu per i rifugiati Unhcr ha lanciato l'allarme per il «decreto d'emergenza» che permetterebbe di bloccare i migranti alla frontiera. «Il decreto d'emergenza previsto infrangerebbe un tabu e significherebbe la rinuncia al diritto d'asilo in Austria» ha detto l'alto commissariato in una nota diffusa a Vienna. L'organizzazione ha aggiunto di temere che «altri Paesi europei seguano l'esempio dell'Austria», rendendo «sempre più difficile» l'accesso all'asilo in tutto il Continente.

(Fonte Askanews)