19 aprile 2024
Aggiornato 03:30
I due Paesi si contendono le isole Curili meridionali

Russia-Giappone, incontro tra Putin e Abe su dispute territoriali e cooperazione economica

L'incontro di oggi tra Vladimir Putin e Shinzo Abe in Russia potrebbe dare un nuovo impulso al riavvicinamento in corso tra Tokyo e Mosca. Ecco le questioni sul tavolo

MOSCA - Il primo ministro giapponese Shinzo Abe si reca oggi a Vladivostok, nell'Estremo Oriente russo, per incontrare il presidente russo Vladimir Putin in un atteso vertice bilaterale nel quale verrà affrontata la disputa territoriale che impedisce, a decenni dalla fine della seconda guerra mondiale, di firmare un trattato di pace formale tra i due paesi.

Piano di cooperazione economica
I colloqui avranno luogo a margine del Forum economico orientale e i due leader dovrebbero anche discutere un piano di cooperazione economica in otto punti presentato a Putin a maggio, con il quale Tokyo spera di ottenere qualche concessione da Mosca sulle isole Curili meridionali, occupate dall'Unione sovietica alla fine dell'ultimo conflitto e rivendicate da Tokyo, che le chiama Territori settentrionali (Hoppo ryodo).

Un approccio più disteso
A maggio Abe si recò a Sochi per incontrare Putin e allora si parlò di «passi avanti» e di «negoziati basati su un nuovo approccio che superi il vecchio modo di pensare», secondo la diplomazie nipponiche. A Vladivostok i due leader «avranno negoziati franchi, con atteggiamenti volti al futuro», ha assicurato il portavoce del governo giapponese Yoshihide Suga. A testimonianza di un clima più disteso, la Russia ha annunciato da alcuni giorni che Putin si recherà a dicembre in Giappone, per una visita lungamente rimandata. Il leader russo non va in Giappone dal 2005.

Buoni propositi dai due leader
A Bloomberg News, il presidente Putin ha spiegato che «non stiamo parlando di una sorta di scambio o di una compravendita. Stiamo parlando di trovare una soluzione in cui nessuna delle due parti si senta sconfitta o perdente». Da parte sua, il presidente giapponese Abe ha fatto sapere di essere determinato a risolvere la questione territoriale «conducendo un dialogo schietto e completo con il presidente Putin». Gli esperti vedono il riavvicinamento con il Giappone molto positivo per la Russia soprattutto dal punto di vista delle relazioni economiche e commerciali con Tokyo - alleato di Washington -, ma dubitano che tutto ciò potrà portare a una risoluzione della disputa territoriale.

La contesa
Le isole Curili medidionali - Etorofu (Iturup in russo), Shikotan, Kunashiri (Kunashir) e l'insieme delle isolette Habomai - si trovano a nord dell'isola di Hokkaido, la grande isola del nord dell'Arcipelago nipponico. Furono occupate da Mosca dopo la dichiarazione di guerra di Stalin al Giappone, avvenuta proprio negli ultimi giorni del conflitto, e da allora mai più restituite.

L'importanza strategica delle isole
Le isole sono importanti da un punto di vista economico - i mari attorno sono molto pescosi - ma soprattutto militare: permettono alla Russia il controllo di una fetta molto vasta del Mare di Ochotsk, arrivando vicino alle coste giapponesi. Inoltre gli stretti fra queste isole sono trai pochi in quei freddi mari nordici a non ghiacciare e quindi permettere alla Flotta del Pacifico russo una rapida proiezione verso il mare aperto.

Una questione molto sentita dal Giappone
Abe ha bisogno di fare passi avanti decisivi su questo punto sia per motivi interni, visto che la questione è molto sentita in particolare tra i conservatori giapponesi, sia perché un miglioramento dei rapporti con la Russia gioverebbe a Tokyo anche alla luce dei fragili equilibri di forza nell'Asia nordorientale.

Meno centrale per Mosca
Dal punto di vista russo la questione è sempre stata vista come meno centrale. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, ancora ieri, ha dichiarato che la questione delle Curili meridionali sarà «ceramente posta», ma sarà «lontana dall'essere la principale questione all'ordine del giorno». Mosca, da questo punto di vista, resta costante nella sua posizione: Tokyo deve accettare lo status quo, la sovranità sulle isole è russa.

La Crimea in mezzo
A peggiorare le cose, d'altronde, è arrivata anche la condanna giapponese dell'annessione della Crimea e il sostegno nipponico all'Ucraina: Tokyo è parte dell'alleanza con gli Stati uniti e con i paesi occidentali. Questo contesto ha un suo peso negativo sui rapporti economici tra i due paesi e, in questo senso, superare l'impasse sarebbe nell'interesse dei due Paesi. Il consigliere economico del Cremlino, Yuri Ushakov, ha sottolineato che «al cuore dei negoziati» ci sarà il rafforzamento della cooperazione economico-commerciale. Non a caso saranno presenti anche il ministro dell'Energia Alexander Novak e i numeri uno della ocmpagnia petrolifera Rosneft e di quella dell'alluminio Rusal. Nel 2015 il commercio bilaterale tra i due paesi è sceso del 31 per cento a 21,3 miliardi di dollari a causa delle sanzioni imposte nei confronti della Russia per il suo ruolo nella crisi ucraina.

(Fonte Askanews)