Siria, colloquio telefonico Putin-Obama. Verso un maggiore coordinamento militare?
Il presidente russo Vladimir Putin e l'omologo statunitense Barack Obama si sono detti pronti a intensificare il coordinamento militare dei due Paesi in Siria
MOSCA - Solo qualche giorno fa il presidente russo Vladimir Putin, nell'offrire i suoi auguri all'omologo statunitense Barack Obama per il 4 luglio, lo ha invitato a riprendere a dialogare per il bene dell'umanità. Oggi, i due si sono detti pronti a «intensificare il coordinamento» militare dei due Paesi in Siria: lo ha reso il Cremlino al termine di un colloquio telefonico fra i due Capi di Stato.
La richiesta di Putin sui gruppi 'moderati'
«Le parti hanno confermato il loro desiderio di intensificare il coordinamento militare fra le forze russe e statunitensi in Siria», si legge nel comunicato diffuso dal Cremlino. Putin ha inoltre chiesto a Obama che i gruppi ribelli «moderati» prendano le distanze dai jihadisti del Fronte al-Nusra e da altre organizzazioni estremiste «che non sono coinvolte nella tregua».
Verso la pace?
I due Presidenti hanno infine sottolineato l'importanza della ripresa dei negoziati di pace siriani sotto l'egida dell'Onu, dopo che dall'inizio dell'anno due sessioni di colloqui indiretti si sono svolti a Ginevra senza risultati concreti. «Le parti hanno confermato il loro desiderio di intensificare il coordinamento militare fra le forze russe e statunitensi in Siria», si legge nel comunicato diffuso dal Cremlino.
Tregua rotta
Intanto, violenti combattimenti sono in corso oggi a Nord di Aleppo, dove l'esercito siriano sta cercando di prendere il controllo della rotta di approvvigionamento dei ribelli: gli scontri hanno luogo nonostante la tregua annunciata in città, secondo quanto riferito dall'Osservatorio siriano sui diritti umani. All'alba le forze di Bashar al Assad hanno preso il controllo di una postazione dei ribelli a un chilometro dalla cosiddetta strada del Castello, ultima rotta di approvvigionamento dei ribelli nella seconda città della Siria. «Le truppe lealiste non sono mai state così vicine alla rotta del Castello», ha confermato il direttore dell'ong, Rami Abdel Rahman. «Se riescono a consolidare le loro posizioni e respingere i ribelli, i quartieri dei ribelli saranno completamente presi d'assalto», ha aggiunto.
(Fonte Askanews)
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