28 marzo 2024
Aggiornato 13:00
Massima allerta

Francia, Parigi in allerta per la nuova manifestazione contro la loi travail

E' di nuovo massima allerta questo pomeriggio nelle strade di Parigi per la nuova manifestazione anti-loi travail, la decima da tre mesi a questa parte

PARIGI - E' di nuovo massima allerta questo pomeriggio nelle strade di Parigi per la nuova manifestazione anti-loi travail, la decima da quando più di tre mesi fa è scoppiato un movimento di protesta capeggiato dai due più potenti sindacati transalpini - Cgt e Force Ouvriere - contro la riforma del lavoro. La marcia prende il via intorno alle 14 dopo un nuovo round di aspri negoziati nel corso dei quali il governo socialista ha tentato di vietare la protesta per ragioni di sicurezza prima di cedere e di autorizzare un breve percorso - dalla Bastiglia fino alla Senna e ritorno nella piazza simbolo della rivoluzione francese.

Massima allerta
A sorvegliare la marcia per evitare le violenze che anche oggi si temono ci saranno circa 2000 agenti di polizia. La minaccia di un divieto a manifestare - che sarebbe stato il primo in 54 anni - ha solo esarcerbato il rancore fra il governo e i sindacati che accusano il presidente Francois Hollande e il primo ministro Manuel Valls di comportamento antidemocratico.

Nessuna violenza tollerata
Valls ha comunque avvertito che non saranno tollerate nuove violenze dopo gli ultimi scontri della manifestazione del 14 giugno durante la quale alcuni dimostranti hanno attaccato vetrine di negozi e addirittura il principale ospedale pediatrico della città - cosa che ha fatto gridare allo scandalo l'intero Paese - di cui hanno spaccato delle finestre e imbrattato dei muri esterni mentre altri hanno lanciato oggetti vari contro la polizia che ha proceduto a decine di arresti. In tutto almeno 28 agenti sono rimasti feriti di cui due sono stati ricoverati in ospedale. «I francesi non tollereranno nessun eccesso né chi non li condanna», ha dichiarato Valls.

La posizione dei sindacati
I sindacati contestano con forza una serie di riforme del mercato del lavoro considerate favorevoli alle aziende e penalizzanti per i lavoratori. Dopo più di tre mesi di proteste, nessuna delle due parti intende cedere. I sindacati più oltranzisti hanno promesso di proseguire la lotta continuando a lanciare appelli a scendere in piazza e a incrociare le braccia fino a quando non saranno ascoltate le loro richieste di revisione del disegno di legge in discussione in Parlamento .

(Fonte Askanews)