Come Londra è diventata la più gigantesca «lavanderia» di denaro sporco a cielo aperto
Il Paese più corrotto al mondo? Il Messico, si dirà, o la Grecia, la Bulgaria, l'Italia. Sbagliato: è il Regno Unito. La cui capitale - non a caso - è l'ombelico della finanza mondiale

LONDRA - Quando si parla di corruzione e si stilano classifiche dei Paesi più dilaniati da questo cancro, è normale sentir nominare Messico, Stati africani e latinoamericani, Paesi sud-europei come Bulgaria, Grecia e Italia. Non a caso, l'ultimo indice della corruzione percepita stilato da Transparency International inchioda proprio il Belpaese - al penultimo posto tra i Paesi Ue, sorpassato solo dalla Bulgaria -, insieme alla Grecia. Attenzione, però: si sta parlando di corruzione «percepita», non di dati reali. E quando dalla percezione si passa alla realtà, ad essere inchiodata risulta l'altrimenti insospettabile Gran Bretagna. Com'è possibile - ci si chiederà - che le civilissime terre di sua Maestà siano interessate da questo triste primato? E perché, soprattutto, non se ne parla e non lo si percepisce?
La corruzione più subdola e insinuosa
In effetti, la corruzione di cui la City è l'ombelico non è quella «classica» che in qui in Italia conosciamo bene: non è quella degli amministratori pubblici, dei politici, dei pubblici ufficiali, dei sindaci. E' un tipo di corruzione ancora più subdola, perché invisibile e consustanziale allo stesso sistema economico. E’ quel tipo di corruzione su cui si regge il sistema finanziario mondiale, di cui Londra - non a caso - è il cuore pulsante. La City, in pratica, è un'autentica lavanderia di denaro nero proveniente da ogni dove, un flusso che attraversa il mercato immobiliare, quello dei beni di lusso e molti altri settori decisamente lucrosi.
Londra una gigantesca lavanderia di denaro sporco a cielo aperto
Le affermazioni di Saviano, tutto sommato poco riprese in Italia, non sono passate inosservate, invece, in Gran Bretagna. E non soltanto perché il giornalista ha potuto riferire la sua analisi davanti alle Camere, ma anche perché gli stessi media locali se ne sono fatti portavoce. Non solo: anche l'associazione Transparency International, attivissima nel campo, gli ha dato ragione. «E' assolutamente vero che il Regno Unito è uno dei principali centri finanziari dove si ricicla denaro nero» - ha detto Rachel Davies, a capo della filiale britannica, all'Independent. Secondo Davies, la Gran Bretagna è uno dei paradisi principali dove conservare denaro in maniera illecita, perché i controlli anti-riciclaggio sono molto deboli e investire nel settore immobiliare è un ottimo modo per nascondere e far fruttare denaro sporco. Panama Papers docent.
Dati da far rabbrividire le mafie nostrane
I dati confermano l’analisi: decine di miliardi di sterline vengono riciclati nel Regno Unito ogni anno. Secondo Transparency International, 36.342 proprietà londinesi - occupanti un’area di 6 km quadrati nella capitale - lo scorso anno erano in mano a compagnie offshore. Stessa sorte per il 9,3% delle proprietà nel distretto di Westminster, mentre il 90% degli immobili londinesi appartenenti a società straniere sono di società registrate in paradisi fiscali. Dal 2004 ad oggi, proprietà per un valore complessivo di 180 milioni di sterline sono finite nel mirino dell’anti-corruzione. E non servono i Panama Papers per toccare con mano questa illegalità diffusa: basta riportare la memoria al 2012, quando la HSBC, la più grande banca inglese ed europea, ha dovuto pagare 1,9 miliardi di dollari a seguito delle accuse di aver riciclato soldi per cartelli di droga, terroristi e Stati paria. Non che la vicenda - ovviamente - abbia destato particolare scandalo.
Il paradiso del crimine
Quando si parla di mafia, si pensa automaticamente al Sud Italia o all’America Latina, ma mai al Nord Europa britannico. E questo atteggiamento - a giudicare dai dati - è sintomo di un enorme errore di valutazione. A Londra - ha affermato Saviano - la mafia esiste, ma è più silenziosa della nostra. Non si fa conoscere attraverso spargimenti di sangue, ma muove quantità inimmaginabili di denaro. La City, addirittura, ha un ruolo essenziale anche nel narcotraffico, perché è la principale lavanderia dei soldi messi in movimento dal traffico di stupefacenti. Non solo: molti capitali che passano attraverso le dipendenze della Corona Britannica (come Jersey) e i territori d'Oltremare (come le Isole Cayman), quando arrivano a Londra, sono già stati ripuliti. E non è un caso che, secondo uno studio del 2013 basato su inchieste di Transcrime, gli affari delle principali mafie italiane siano tutti presenti nel Regno Unito. Che, per le organizzazioni criminali che riciclano denaro sporco, bisogna dirlo, è un autentico paradiso di riservatezza.
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