24 aprile 2024
Aggiornato 06:30
Jean Claude Juncker è perentorio

«Se crolla Schengen crolla l'euro»

Jean Claude Juncker non ha dubbi: a suo avviso, la fine del sistema Schengen porterrebbe a grossi contraccolpi economici per l'Unione europea. Compresa la fine della moneta unica

BRUXELLES -  Jean Claude Juncker non ha dubbi. "La fine del sistema Schengen con le frontiere interne aperte avrebbe conseguenze economiche gravissime per l'economia europea, con un aggravio della disoccupazione». Lo ha sostenuto oggi a gran voce durante la conferenza stampa sulle priorità del 2016, sottolineando che «meno Schengen significa anche meno occupazione e meno crescita economica». "A che serve avere una moneta unica se non possiamo viaggiare nel continente come in passato?», si è chiesto il presidente della Commissione europea. Ma la conseguenza peggiore della morte di Schengen, a suo avviso, sarebbe un'altra: la fine dell'euro. Perché «c'è un legame fra Schengen e l'Unione economica e monetaria, di cui non tutti parlano».

Merkel e Schulz: «La fine di Schengen sarebbe un errore»
Senza la libera circolazione nei territori Ue, per Juncker «finirebbe anche l'Unione economica e monetaria e la disoccupazione aumenterebbe»: perché quando un Paese riprende a controllare le frontiere - ha osservato -, le perdite di denaro sono elevate. Dello stesso avviso la cancelliera tedesca Angela Merkel, che nei giorni scorsi ha mostrato di non condividere la ripresa dei controlli alle frontiere. Medesima linea per il presidente del parlamento europeo Martin Schulz: «Credere che la reintroduzione di controlli permanenti alle frontiere interne sia la soluzione all' emergenza migranti, o alla tutela della sicurezza, è un errore». E «se accettiamo di mettere in dubbio i nostri diritti davanti alla minaccia del terrorismo, allora abbiamo perso», ha detto in un'intervista. Il presidente non crede che i fatti di Colonia possano influenzare l'opinione pubblica sul tema. "La società tedesca è un modello moderno di società aperta. È molto tollerante. Gli eventi di Colonia non cambieranno l' opinione della stragrande maggioranza dei cittadini tedeschi».

Fallimento
In ogni caso,Jean-Claude Juncker ha anche riconosciuto che diversi Stati membri dell'Ue «hanno fallito» nel rispettare i loro impegni per risolvere la crisi dei migranti, a partire dall'accordo di ricollocamento per 160mila migranti arrivati in Italia e Grecia. «Diversi Stati membri non hanno pienamente fatto ciò che si doveva e che si deve fare», ha dichiarato.