24 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Consultazioni Russia-Usa-Onu il 13 gennaio

Siria, Russia bombarda civili? Mosca smentisce, Parigi lancia un appello

Mosca nell'occhio del ciclone, dopo l'accusa di aver bombardato una scuola nei pressi di Aleppo. Nonostante le smentite, da Parigi giunge un appello per lo stop ai raid con obiettivi civili. Intanto, si avvicinano i negoziati di Ginevra del 13 gennaio

MOSCA - All'alba del 2016, la guerra in Siria continua, ed è teatro di scontri tra il regime e l'oppozione, di raid internazionali contro l'Isis e anche del braccio di ferro tra le potenze attive. Ha suscitato scalpore la notizia secondo cui almeno 12 bambini e tre adulti, fra cui un insegnante, sono morti in un raid dell'aviazione russa che ha colpito una scuola di una località ribelle nei pressi di Aleppo, nella Siria settentrionale. Lo ha reso noto l'Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh). «Dodici studenti, la loro insegnante e altri due adulti sono stati uccisi mentre 20 persone sono rimaste ferite in un raid degli aerei russi su Anjara, località dell'Ovest della provincia di Aleppo», secondo un nuovo bilancio dell'Osdh. In delle foto diffuse da un militante sui social network si vedono degli zaini colorati coperti di polvere per terra vicino ad una pozza di sangue. La regione è teatro di violenti combattimenti fra le forze fedeli al presidente siriano Bashar al Assad, coadiuvate dall'aviazione russa, e i ribelli. Un precedente bilancio del raid era di otto morti e venti feriti.

La smentita di Mosca
Il Ministero degli Esteri russo ha però smentito di avere bombardato civili in Siria. Stando alle cifre fornite dalle forze militari russe dall'inizio dell'anno sono stati colpiti 1.097 obbiettivi «terroristici», in particolare delle infrastrutture delle milizie jihadiste dello Stato Islamico (Isis) così come veicoli blindati o raffinerie clandestine.

Gli appelli di Parigi
Il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ha definito «assolutamente necessario» da parte di Mosca e del regime di Damasco la fine delle incursioni aeree «contro la popolazione civile»; in totale, sempre secondo le stime delle ong, le operazioni russe avrebbero provocato in tre mesi oltre 2.300 morti, per un terzo civili. Il capo della diplomazia francese alla Russia e alla Siria la cessazione dei bombardamenti contro i civili in Siria e ha lanciato un appello per togliere l'assedio alla città di Madaya. C'è una «necessità assoluta che la Siria e la Russia cessino le loro operazioni militari contro le popolazioni civili, e in particolare che cessi il calvario di Madaya e di tutte le città siriane assediate dal regime»: ha dichiarato il ministro degli Esteri francese nei suoi tradizionali auguri di inizio anno alla stampa. Di questo avviso anche il presidente francese Francois Hollande, che ha rivolto un «appello alla realizzazione di misure umanitarie immediate» in Siria. Lo ha annunciato l'Eliseo, al termine di un colloquio tra il capo dello stato e l'opposizione siriana. Il presidente Hollande vuole «la realizzazione di misure umanitarie immediate, prioritariamente nelle zone sotto assedio e in particolare a Madaya, nell'ottica di realizzare le condizioni di un cessate-il-fuoco credibile», ha dichiarato in una nota l'Eliseo. Si prepara insomma una crisi diplomatica tra Hollande e Putin, tanto sollecito nei confronti dell'omologo francese dopo l'attacco alla Francia del 13 novembre scorso? 

Verso i negoziati
Di certo, la vicenda farà ancora parlare, soprattutto in riferimento al «nodo della questione» che ancora divide Russia da un lato e Stati Uniti dall'altro: il destino di Bashar al Assad. Si avvicina però un appuntamento fondamentale per il destino del Paese mediorientale: consultazioni trilaterali tra Russia, Stati Uniti e Onu si terranno a Ginevra mercoledì 13 gennaio, ha annunciato la missione russa presso l'Onu nella città svizzera. «Possiamo confermare che queste consultazioni avranno luogo a Ginevra il 13 gennaio, la Russia sarà rappresentata dal (viceministro) degli Esteri Gennady Gatilov», ha detto un portavoce all'agenzia Ria Novosti.

Ostacoli
Il confronto a tre si terrà in vista dei colloqui di pace tra regime siriano ed opposizione in programma a fine mese sempre a Ginevra. Oggi l'opposizione siriana ha annunciato di aver completato la sua delegazione in vista dei negoziati, includendo anche rappresentanti dei gruppi armati. Il regime di Bashar al-Assad da parte sua ha fatto sapere che parteciperà, ma previa consultazione delle liste dei gruppi di opposizione, per accertarsi che non siano gruppi «terroristi». Eppure, la strada per la pace è ancora molto accidentata. Proprio oggi, il coordinatore generale dell'opposizione siriana, Riad Hijab, ha avvertito che non potranno più esserci negoziati con il regime siriano finchè le «forze straniere» bombarderanno la Siria, denunciando in particolare il raid dell'aviazione russa che ha colpito una scuola. «Noi non possiamo negoziare con il regime mentre le forze straniere bombardano il popolo siriano», ha dichiarato a Parigi, al termine di un colloquio con il presidente francese Francois Hollande.

(Con fonte Askanews)