Terrorismo, 16 arresti in Belgio ma Salah Abdeslam è ancora in fuga
Sedici arresti, ma Salah Abdeslam è ancora in fuga. L'ultimo raid antiterrorismo in Belgio, a Bruxelles, ha portato al fermo di diversi sospettati, ma del principale ricercato nessuna traccia
BRUXELLES - Sedici arresti, ma Salah Abdeslam è ancora in fuga. L'ultimo raid antiterrorismo in Belgio, a Bruxelles, ha portato al fermo di diversi sospettati, ma del principale ricercato per i devastanti attentati di venerdì 13 novembre a Parigi non c'è ancora traccia. Lo hanno annunciato le autorità di Bruxelles. Nella giornata di domenica, sono stati compiuti complessivamente ventidue raid nella capitale belga e a Charleroi, ha detto il procuratore Eric van der Sypt in un'affollata conferenza stampa. Nell'ormai noto quartiere di Molenbeek, gli agenti hanno sparato due colpi contro un'auto, ferendo un sospetto che è stato successivamente catturato. Non sono state rinvenute - ha ammesso Van der Sypt - armi o esplosivi nel corso della massiccia operazione. Anche oggi a Bruxelles l'allerta terrorismo resta massima: rimarranno chiuse università, scuole e la metropolitana.
Ancora alta l'allerta a Bruxelles
Sarebbero terminate le operazioni di polizia nella capitale del Belgio, dove nel fine settimana sono state arrestate sedici persone nell'ambito dei raid antiterrorismo scattati dopo i terribili attentati di venerdì 13 novembre a Parigi. Lo sostiene il quotidiano belga Le Soir. Il ministro degli Interni belga, Jan Jambon, aveva invece in precedenza dichiarato alla tv che era troppo presto per dire se la minaccia a Bruxelles si fosse ridimensionata dopo le operazioni di domenica. «L'operazione non si è ancora conclusa», aveva detto, per poi definire «molto delicata» la situazione e ammettere che "ogni dettaglio potrebbe andare verso centinaia di strade diverse". L'Ocam (il centro nazionale di crisi belga) ha deciso di mantenere a quattro (il massimo) il livello della minaccia terroristica nella regione di Bruxelles e tre nel resto del Paese; nel pomeriggio è prevista una revisione della situazione.
300 perquisizioni
Intanto, le forze di sicurezza francesi hanno effettuato circa 300 perquisizioni dopo gli attacchi del 13 novembre, ha annunciato il prefetto di Parigi Michel Cadot. In totale sono state effettuate 298 perquisizioni o analoghe indagini. Il prefetto ha aggiunto che sono stati coinvolti nelle operazione nella regione della capitale francese 10.200 poliziotti e 6.400 soldati, in particolare a presidio delle stazioni, degli spazi pubblici, degli aereoporti, di luoghi di cultura e delle istituzioni. «Il livello di allerta resta alto - ha aggiunto Cadot - Vediamo una serie di messaggi da Daesh che sono pubblicati su Internet e che riguardano direttamente la Francia».
Fermo prorogato
Il fermo dell'uomo che ha fornito l'appartamento di Saint Denis a Abdelhamid Abaaoud, presunto cervello degli attentati di Parigi, è stato prorogato oggi in via eccezionale di 24 ore. Lo ha annunciato la Procura della capitale francese. Jawad Bendaoud è in stato di fermo da mercoledì, giorno in cui Abaaoud è stato ucciso in un assalto delle teste di cuoio francesi del Raid all'appartamento di Saint Denis. Dopo quattro giorni, il fermo può essere prorogato su decisione di un magistrato solo in caso di un rischio di una azione terroristica imminente o per quesioni di cooperazione internazionale. Oltre al belga-marocchino Abdelhamid Abaaoud, la cugina Hasna Ait Boulahcen e un terzo uomo sono morti nell'appartamento, l'ultimo facendosi saltare in aria. Gli inquirenti sono riusciti ad isolare il suo Dna ma questo non corrisponde a nessuna delle persone schedate dalla polizia francese. Sette delle otto persone che erano state fermate nell'ambito dell'assalto a Saint Denis sono state rilasciate ieri.
(Con fonte Askanews)