29 marzo 2024
Aggiornato 12:00
Kerry non esclude di chiedere al Congresso di alzare il limite

Rifugiati, Usa pronti ad accoglierne almeno 5mila in più nel 2016

Per rispondere alla crisi globale dei migranti, gli Stati Uniti intendono accettare almeno 5.000 rifugiati in più nel corso del prossimo anno fiscale, che inizia il primo ottobre

NEW YORK - Per rispondere alla crisi globale dei migranti, gli Stati Uniti intendono accettare almeno 5.000 rifugiati in più nel corso del prossimo anno fiscale, che inizia il primo ottobre. Lo scrive il Wall Street Journal spiegando che è stato il segretario di Stato John Kerry a dirlo ieri ai membri delle Commissioni giudiziare di Camera e Senato nel corso della presentazione annuale dei limiti sul numero dei rifugiati proposti dall'amministrazione Obama per l'anno fiscale 2016.

75mila rifugiati
Sembra che Kerry abbia dichiarato che il Paese intenda accogliere 75.000 rifugiati da almeno 70 nazioni (Siria inclusa) contro i 70.000 del 2015, del 2014 e del 2013. Il capo della diplomazia americana ha inoltre anticipato che non esclude di presentarsi al Congresso per chiedere il via libera a ricevere ancor più rifugiati del previsto, magari arrivando fino a quota 100.000.

Non molti siriani
I numeri - che il Dipartimento di Stato non ha voluto fornire nel corso di una conference call con la stampa - non includono molti siriani, che rappresentano una buona parte del flusso di migranti che sta colpendo i Paesi di Medio Oriente e dell'Europa, con cui gli Stati Uniti sono in costante contatto. Dei 75.000 previsti per l'anno venturo, circa 33.000 dovrebbero arrivare da luoghi non specificati nel Sud dell'Asia e dal Medio Oriente.

Necessità di fare di più
Sia i democratici sia i repubblicani hanno spinto affinché l'amministrazione Obama faccia di più per affrontare la crisi dei migranti ma non ci sono posizioni comuni su come farlo. I politici meno conservatori e le organizzazioni che proteggono i diritti umani premono per l'accoglienza in Usa di 100.000 siriani nel prossimo anno contro gli oltre 4 milioni che dal 2011 sono fuggiti dalla loro nazione. Da quando a Damasco è esploso un conflitto diventato ingestibile, l'America ha ammesso 1.500 rifugiati siriani e conta di aprire le porte ad altri 300 entro la fine del mese in corso. A complicare la loro ammissione è un processo di verifica (talvolta lungo 18-24 mesi) da parte delle autorità competenti, che temono la presenza di estremisti tra coloro che cercano la status di rifugiato. «Stiamo cercando di scovare bugiardi, che sono criminali o aspiranti terroristi. Ciò rallenta il processo», ha spiegato un funzionario del dipartimento di Stato nel briefing con la stampa.

Numeri in discussione
Rispondendo alle domande dei giornalisti riuniti a Capitol Hill, Kerry ha spiegato: il presidente americano Barack Obama «vuole che gli Stati Uniti - che hanno sempre avuto un ruolo di leadership nelle questioni umanitarie e in particolare in tema di rifugiati - siano in grado di fare quel che possono». Per Kerry, Washington «è impegnata ad aumentare il numero di rifugiati che accoglie e stiamo studiando il numero che possiamo gestire in merito alla crisi dei migranti in Siria e in Europa». Secondo il capo del dipartimento di Stato, l'amministrazione sta discutendo di quanto il limite sul numero dei rifugiati debba essere alzato per accettare in Usa più siriani: «Avrò un quadro più chiaro sul numero esatto» più avanti nel tempo, ha detto. Resta da capire se il Congresso sarà favorevole ad aumentate gli aiuti in favore di una popolazione sempre più in crisi. L'intento della Casa Bianca comunque è che i rifugiati siriani «tornino di nuovo a casa in pace. Nel frattempo forniamo molta assistenza all'estero attraverso organizzazioni internazionali. Inoltre cerchiamo di proteggere i rifugiati nei luoghi dove sono fuggiti. Ma la nostra speranza è che un giorno possano tornare a casa quando il conflitto finirà», ha concluso un funzionario del dipartimento di Stato. (fonte askanews)