Usa, le scuse in diretta tv di Hillary Clinton
Nel corso di un'intervista ad Abc, la candidata alle primarie dem ha chiesto per la prima volta scusa per lo scandalo sul server mail usato quando era segretario di stato
NEW YORK - «Chiedo scusa». Una frase storica quella pronunciata ieri da Hillary Clinton nel corso di una intervista ad Abc. Una frase che l'ex segretario di Stato non aveva mai pronunciato finora. Proprio lunedì nel corso di un altro intervento aveva detto di non voler chiedere scusa. Poi la decisione. «È stato un errore e mi prendo le responsabilità», ha detto.
Le indagini proseguono
Intanto l'Fbi sta continuando a investigare sul caso per cercare di capire se l'uso delle mail private per il lavoro non abbia causato rischi al governo americano o una possibile diffusione di informazioni segrete. La polizia federale sta anche controllando il server della casa dei Clinton a New York.
Cambio di direzione
Fino a questo momento Clinton aveva detto di aver sbagliato, di aver sottovalutato le conseguenze ma di aver agito in modo legale, quindi di non volersi scusare. Una linea nuova per la candidata, mentre i suoi consensi nei sondaggi continuano a calare: un recente sondaggio del Washington Post e di Abc ha mostrato come il 53% dei cittadini americani vedano Clinton in modo negativo. Il non gradimento è salito di 8 punti percentuali dall'inizio dell'estate. Come scrive il New York Times, una linea più morbida per dare una risposta a un tema spinoso come quello delle email sarebbe allo studio da mesi e diversi suoi consiglieri le avrebbero detto di chiedere scusa in modo diretto, cosa che si era sempre rifiutata di fare.
Nuova strategia
Tutto questo mentre da ottobre Clinton potrebbe cambiare strategia mostrando agli elettori lati spesso tenuti nascosti della sua personalità: il suo humor e il suo gran cuore, hanno detto gli strateghi della candidata al New York Times. Proprio ad ottobre ci sarà il primo confronto tra i candidati democratici e la platea potrebbe riempirsi dalla presenza di altri due politici: da una parte Joe Biden e dall'altra Al Gore. (fonte askanews)
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