26 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Nonostante il clamore mediatico

Isis, oltre 7.000 i jihadisti uccisi nell'ultimo anno

L'auto proclamatosi Stato Islamico (Isis) ha perso più di 7.000 combattenti e leader dell'organizzazione nei combattimenti in Iraq. Lo ha affermato il vice Ammiraglio David Johnston, comandante delle Operazioni congiunte delle forze armate dell'Australia

DAMASCO (askanews) - Nel corso dell'ultimo anno, l'auto proclamatosi Stato Islamico (Isis) ha perso più di 7.000 combattenti e leader dell'organizzazione nei combattimenti in Iraq. Lo ha affermato il vice Ammiraglio David Johnston, comandante delle Operazioni congiunte delle forze armate dell'Australia, il quale parlando con i giornalisti da Canberra ha aggiunto che i jihadisti ora anzichè estendersi cercano ora di consolidare la loro presenza sul terreno.

In difficoltà
«L'Isis impegna la maggior parte dei suoi sforzi per cercare di mantenere il terreno piuttosto che conquistare nuovi territori», ha detto l'alto militare australiano, per il quale nelle aree intorno a Ramadi, capoluogo della Provincia occidentale irachena di al Anabr, dove il governo di Baghdad ha lanciato una controffensiva verso la metà dello scorso luglio, «l'Isis non ha più la stessa libertà di manovra».

Sulla difensiva
Parlando dei jihadisti, Johnston ha spiegato: «Quello che stiamo vedendo è che invece di andare avanti o di partire per l'offensiva, sono spesso costretti ad essere sulla difensiva e cercare di rallentare e ritardare le forze irachene».