19 aprile 2024
Aggiornato 01:00
In corso la discussione in parlamento

Grecia, Germania isolata su ristrutturazione del debito e nuovo accordo

Serie preoccupazioni da parte delle istituzioni europee sono state espresse sulla sostenibilità del debito greco. Il giudizio, contenuto in un documento anticipato dall'agenzia Bloomberg, appare destinato a mettere pressione sulla Germania

ATENE (askanews) - «Serie preoccupazioni» da parte delle istituzioni europee sono state espresse sulla sostenibilità del debito greco. Il giudizio, contenuto in un documento anticipato dall'agenzia Bloomberg che contiene uno scenario di base da parte di Bruxelles, appare destinato a mettere pressione sulla Germania, principale creditore di Atene, per concedere un alleggerimento del debito come parte del prossimo programma di aiuti.

Non sostenibile
Secondo il documento il debito pubblico greco toccherà il prossimo anno un picco del 201% del Pil prima di ritracciare gradualmente verso il 160% previsto per il 2022. E' noto che in tempi recenti dubbi sulla sostenibilità del debito greco erano stati espressi anche dal Fondo Monetario Internazionale che comunque nel passato ha chiesto livelli di debito vicini al 120% per erogare prestiti.

No a riduzioni nominali
Il documento europeo, oltre alle «serie preoccupazioni riguardanti la sostenibilità del debito pubblico greco» puntualizza che una soluzione può essere ottenuta senza ricorrere a riduzioni nominali dello stesso. Il nodo debito sarà certamente uno dei punti caldi del vertice dell'eurogruppo di domani a Bruxelles, incaricato di esaminare il nuovo piano di aiuti da 85 miliardi per Atene.

(Quasi) bene il Pil
Buone notizie, invece, per il Pil, nel secondo trimestre cresciuto dello 0,8%, uscendo così tecnicamente dalla recessione. Difatti i primi tre mesi dell'anno si erano conclusi con una crescita zero e con questo secondo trimestre, il paese ha fatto registrare due trimestri consecutivi senza segno meno, scongiurando la recessione. Il dato del secondo trimestre è anche superiore alle attese, con gli analisti che stimavano una crescita zero. Su base annua, il Pil è salito dell'1,4%. Intanto al Parlamento di Atene è in corso la discussione sull'accordo raggiunto con i creditori per il piano di salvataggio da 80 miliardi di euro.

Procedura d'emergenza
«Il calendario è serrato e siamo costretti a questa procedura di emergenza», ha detto Gerasimos Balaouras, deputato del partito di governo Syriza, avviando la discussione. Il deputato ha ricordato che la Grecia deve rimborsare giovedì prossimo 3,4 miliardi di euro alla Banca centrale europea (Bce) e che punta, con il voto sul terzo piano di salvataggio del Paese, a ottenere una prima rata degli aiuti, che oscillano tra gli 80 e gli 86 miliardi di euro nei prossimi tre anni. Dopo le commissioni parlamentari, il disegno di legge sarà discusso in seduta plenaria con i 300 parlamentari, con il voto previsto in tarda serata. Il governo di Alexis Tsipras dovrebbe ottenere l'approvazione del piano grazie anche ai 106 voti dei principali partiti di opposizione, ma sarà chiamato di nuovo a confrontarsi con l'ala minoritaria del suo partito, contraria alle nuove misure di austerità, con diverse defezioni tra i deputati di Syriza, come già avvenuto nelle scorse votazioni di luglio.

Le obiezioni della Germania
La Germania, intanto, resta critica sull'accordo prospettato con i creditori. Secondo quanto riportato oggi dal Financial Times il ministero delle Finanze di Berlino ha distribuito ai partner dell'eurozona un documento nel quale elenca le sue obiezioni all'intesa, ponendo le premesse per una discussione difficile all'eurogruppo di venerdì prossimo, che dovrà decidere se approvare o meno l'accordo. Non è tuttavia ancora chiaro se la Germania domani chiederà un rinvio della decisione spingendo invece per un prestito-ponte che consenta ad Atene di onorare l'imminente rimborso dovuto alla Bce e di lavorare con più calma all'accordo complessivo con i creditori. Il ministero delle finanze tedesco nega infatti di aver respinto l'accordo segnalando solo di aver sollevato «alcune questioni aperte che devono essere affrontate dall'eurogruppo».