25 aprile 2024
Aggiornato 19:30
Anzichè rinviarla ai Paesi d'origine

La Russia distrugge 220 tonnellate di frutta europea, è polemica

Le autorità russe hanno distrutto oggi almeno 220 tonnellate di frutta sotto embargo, proveniente dai Paesi occidentali, nonostante le critiche suscitate nell'opinione pubblica dalla direttiva del presidente Vladimir Putin di procedere nelle distruzioni di cibo

MOSCA (askanews) - Le autorità russe hanno distrutto oggi almeno 220 tonnellate di frutta sotto embargo, proveniente dai Paesi occidentali, nonostante le critiche suscitate nell'opinione pubblica dalla direttiva del presidente Vladimir Putin di procedere nelle distruzioni di cibo. La frutta distrutta oggi, secondo quanto riferisce l'agenzia di controllo sull'agroalimentare Rosselkhoznadzor, era arrivata attraverso triangolazioni per aggirare l'embargo imposto da Mosca contro i prodotti occidentali in risposta alle sanzioni Usa e Ue per il suo ruolo nella crisi ucraina.

Falsi certificati
Circa 180 tonnellate di prodotto erano registrate come moldave o turche, ma erano in realtà di origine Ue. Altre 40 tonnellate erano transitate attraverso la frontiera della Bielorussia, con falsi certificati marocchini e dell'Ecuador. In realtà provenivano, secondo l'agenzia, dalla Lituania.

Non più reinviati al Paese d'origine
Finora questi prodotti venivano reinviati ai Paesi d'origine, tuttavia da ieri è in vigore un decreto del Cremlino che ne ordina la distruzione e le immagini dei formaggi europei schiacciati dalle ruspe hanno creto un certo shock.

Distruzione di cibo
Le distruzioni di cibo, in un Paese che ancora ricorda le carestie e le privazioni del XX secolo, hanno provocato proteste. Una petizione sul sito Change.org è stata già firmata da 310mila persone. In essa si chiede che il cib o venga donato «agli anziani combattenti, ai disabili, alle famiglie numerose, a quelli che hanno subito recenti disastri naturali». Paesi legati alla Russia a accordi doganali, come il Kazakistan e la Bielorussia, sono diventati i porti d'ingresso dei prodotti europei che vogliono aggirare l'embargo russo. Con queste distruzioni, Mosca spera di scoraggiare questa pratica.