Grecia, l'ultima sfida per Tsipras: ricurcire Syriza
Il premier greco Alexis Tsipras ha proposto ai membri del suo partito di sinistra Syriza di tenere un congresso straordinario a settembre per elaborare una posizione comune sull'accordo con i creditori della Grecia contestato dalla minoranza interna
ATENE (askanews) - Il premier greco Alexis Tsipras ha proposto ai membri del suo partito di sinistra Syriza di tenere un congresso straordinario a settembre per elaborare una posizione comune sull'accordo con i creditori della Grecia contestato dalla minoranza interna.
Congresso aperto e democratico
«Propongo di tenere un congresso aperto e democratico a settembre» ha detto il premier e leader del partito davanti al comitato centrale, ufficializzando un'iniziativa di cui si parla da giorni. I dirigenti di Syriza decideranno entro stasera se sono d'accordo con la proposta di Tsipras, che mira a ricucire lo strappo interno con la sinistra del partito provocato dall'accordo firmato con i leader dell'eurozona lo scorso 13 luglio.
Compromesso difficile
Se la sua linea vincerà, il premier potrà preparare il voto anticipato in autunno con maggiori chances di battere gli oppositori e di riconquistare una maggioranza parlamentare unita nel sostegno, pur critico, al terzo salvataggio della Grecia da parte di Unione europea e Fmi. Nei voti parlamentari del 15 e 22 luglio scorsi più di trenta deputati di Syriza hanno detto no alle dure riforme concordate con i creditori e ora Tsipras non ha più la maggioranza di almeno 151 seggi in Parlamento necessaria per attuare l'accordo senza il sostegno dell'opposizione. Riconoscendo per l'ennesima volta di aver dovuto accettare «un compromesso difficile» per evitare l'uscita della Grecia dall'eurozona, ha ribadito anche che «al momento non ci sono alternative».
Obiettivi comuni
«Se c'è chi pensa che un altro premier con un altro governo possa fare meglio, che lo dica apertamente» ha detto il premier agli oppositori interni. «Se non abbiamo un obiettivo comune non c'è più ragione di coesistere. Non si può andare avanti in eterno contando sui voti di altri partiti con questa dualità interna».
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